[Discussioni] "Il copyright è di destra, ilcopyleftè disinistra" (pippone...)

b&f team bfteam a gnu.org
Gio 6 Dic 2001 01:27:47 CET


Andrea Glorioso <sama a aglorioso.com> writes:
> Se si pensa che l'analisi `culturale' possa in qualche modo evitare un
> confronto `politico' si commette a mio parere un'ingenuita`.

Mai pensato che si possa prescindere dal confronto 'politico'. 

>     bf> Constatato  quanto  sia  'difficile'  confrontarsi  sulla base
>     bf> degli esistenti partiti, politiche, politici,  interpretazioni
>     bf> ideologiche,  vecchie   culture, dal    momento che  risultano
>     bf> inadeguati alle  trasformazioni    in atto   (cosa  per  altro
>     bf> storicamente  sempre accaduta   ;),   perché non    provare  a
>     bf> rileggere ed elaborare le   'grandi questioni' che  sembra  ci
>     bf> 'dividano' nei termimi di una  'nuova cultura' della libertà e
>     bf> della  responsabilità, per poi sulla  base di questi risultati
>     bf> confrontarsi con l'esistente ?
> E quindi concretamente?
> L'idea mi piace, ma la proposta andrebbe un po' elaborata (o almeno io
> cosi` com'e` non l'ho capita piu` di tanto).

E' possibile 'implementare' cultura libera, responsabile e condivisa
attraverso un modello incrementale dialetticamente aperto alle
singolarità ? E' cioé possibile elaborare una nuova cultura attraverso
un 'modello a bazaar' che componga creativamente e dialetticamente le
interpretazioni derivate da 'cattedrali ideologiche' storiche e da
'idiosincrasie individuali' ? Può il risultato produrre sufficiente
consenso da diventare una 'leva politica trasversale' alle formazioni
attualmente in campo, cioè rappresentare davvero una cultura condivisa
della libertà e della responsabilità ?

Nel 'bazaar', tre tra-cce, ad esempio:  :-)

1. Alessandro Rubini: "These ideas will probably suggest that free
availability of information looks fairly leftist in spirit, as
``information to the masses'' looks quite similar to the old adage
``power to the masses''. What is usually ignored is the strong
rightist flavour of the Free Software movement. The Free Software
arena is fiercely meritocratic and a perfect environment for free
competition, where the laws of the market ensure that only the best
ideas and the best players survive. Proprietary standards, on the
other hand, tend to diminish competition by decreasing innovation and
consolidating previous results."

2. La "rivoluzione liberale" di Gobetti e l' "intellettuale organico"
di Gramsci.

3. In Marco Ermini: la 'trascendenza' del circolo platonico e
l' 'immanenza' del "mind-sharing".

---
:-)
(Forse che l'eterogeneità dei possibili contributi e la possibile
complessità delle loro interazioni suggerisce di preferire un 'sistema
operativo culturale' a micro-kernel piuttosto che a kernel monolitico?
:-)
---

> bf> e qui le posizioni 'filosofiche' di RMS sono unfecondo punto 
> bf> di partenza ...
> 
> cosa si intende per posizione `filosofica'?  e quali sono le posizioni
> `filosofiche' di stallman?   solo quelle di gnu.org  o anche quelle di
> stallman.org?

Le prospettive e le sollecitazioni delle sue proposte 'ufficiali'
nella sezione filosofica del progetto GNU.

> come  nota  personale, aggiungo che  secondo   me ognuno e`  libero di
> portare avanti   le analisi  che  meglio  crede   senza scomodare  ne`
> stallman ne` chiunque altro, se non lo ritiene necessario.  ma mettere
> in  bocca parole mai dette  o toglierne quelle effettivamente dette mi
> pare quantomeno scorretto.

Non abbiamo capito se ti riferivi a noi; come detto, preferiamo
cogliere i suggerimenti ed elaborarli piuttosto che accanirci nella
rivendicazione di una ortodossia interpretativa.

--
bfteam





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