[Discussioni] Re: [Discussioni] "Il copyright è di destra, il copyleft è di sinistra" (pippone...)
Marco Ermini
flug a markoer.org
Sab 8 Dic 2001 01:56:17 CET
On Thu, 6 Dec 2001 23:58:40 +0100
Alceste Scalas <tjoad a gmx.it> wrote:
[...]
> ...o meglio: e` la comunita` scientifica non invischiata in un
> business esasperato.
[...]
> Questo argomento e` affrontato anche da Stallman, su:
>
> http://www.nature.com/nature/debates/e-access/Articles/stallman.html
>
> Ma ti assicuro che non mi riferisco a lui perche` "ipse dixit".
> Voglio semplicemente evidenziare come il modello di "comunita`
> scientifica" ed il modello di "comunita` del Software Libero" siano
> alla fin fine la stessa cosa: basate sullo stesso concetto di
> liberta`, e minacciate dagli stessi pericoli.
[...]
> La "convenienza" che hanno gli scienziati nel condividere le
> informazioni e` esattamente la stessa "convenienza" che hanno gli
> sviluppatori di software nel condividere il codice sorgente.
D'accordo al 101%
[...]
> In ambedue i casi, non e` detto che gli squali della finanza siano
> favorevoli. In ambedue i casi, spesso una visione puramente
> utilitaristica ("condivido perche` conviene") non e` sufficiente, se
> non e` supportata da una motivazione morale ("condivido perche` e`
> giusto").
>
> E, in ambedue i casi, c'e` chi si batte per dare maggiore liberta`,
> a se` stesso ed agli studenti/utenti.
Questo ragionamento lo capisco da una parte, dall'altro lo ritengo "ingenuo".
Che significa liberta'? liberta' per cosa? da chi? il problema non e' avere
una visione "utilitaristica" come dici tu delle convenienze (e smettiamola di
tirare in ballo l'utilitarismo, corrente filosofica degnissima e che non
c'entra un bel fico secco nel nostro caso) ma il crearsi dei falsi obiettivi.
Si puo' essere liberissimi sviluppando software proprietario e schiavi
sviluppando software libero. Non tiriamo in ballo cose come la morale, la
giustizia ecc. che con il software libero c'entrano poco. Chi li tira in
ballo, ha sbagliato decisamento IMHO il posto in cui collocare la sua
bandiera: piuttosto, si impegni politicamente, fondi un partito, che diavolo
ne so, oppure progetti la rivoluzione. La "battaglia" per il software libero
e' un'altra cosa. Uno puo' pure metterci di mezzo i sentimenti se lo ritiene
giusto, ma l'atteggiarsi a pioniere dei diritti civili e' un'altra cosa. IMHO
le battaglie per la liberta' di informazione ecc. sono un'altra cosa,
collaterale, e non necessariemente connessa, con la battaglia per il software
libero.
> > GNU (che di per se' e'
> > una cattedrale ben piu' che un'accademia, o meglio un'insieme di
> > cattedrali, la cattedrale emacs, la cattedrale gcc ecc.)
>
> Non capisco questa conclusione. Quale sarebbe la differenza tra
> "accademia" e "cattedrale"?
Sono concetti simili. In pratica l'accademia e' una via di mezzo tra la
cattedrale ed il bazaar (ma non e' cosi' semplice). Ma non ti tolgo il gusto
di leggerti il libro.
> > non e'
> > certo insensibile al mercato: lavora per fornire prodotti
> > *concorrenti* - e' sempre stata la filosofia di RMS, che seppur si
> > atteggia a santone eremita (e si lava poco per rinforzare questa
> > idea ;-) e' pur sempre produttore di software in concorrenza con
> > quello proprietario, non produce quello che gli pare
> > "liberamente".
>
> Mah, questo mi sembra molto opinabile. La "concorrenza" non e` alla
> base delle motivazioni di Stallman o del Software Libero: era
> necessario un sistema operativo libero, qualcuno doveva pur farlo, e
> qualcuno ha voluto prendersi l'incarico.
Che la concorrenza non sia l'incipit me lo immagino anche io. Nessuno fa
concorrenza cosi' perche' si diverte ;-) la concorrenza e' il leit motiv di
tutto il progetto GNU, volto a creare uno unix libero vs gli unix non liberi
(che causano quindi anche agli utenti/programmatori atteggiamenti non
collaborativi ecc. e di qui le implicazioni "filosofiche" od "etiche" o
"comportamentali" se preferisci).
A parte pochi dettagli che non hanno alcuna importanza adesso, sono d'accordo
con tutto quello che dici di seguito.
[...]
ciao
--
Marco Ermini
http://www.markoer.org
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