[Discussioni] Re: [Discussioni] Re: [Discussioni] Re: [Discussioni] "Il copyright è di destra, il copyleft è di sinistra" (pippone...)
Alceste Scalas
tjoad a gmx.it
Dom 9 Dic 2001 19:11:02 CET
On Sun, Dec 09, 2001 at 02:41:18PM +0000, Marco Ermini wrote:
> On Sat, 8 Dec 2001 14:59:31 +0100
> Alceste Scalas <tjoad a gmx.it> wrote:
> > Liberta` di poter utilizzare senza assurde limitazioni le risorse
> > della scienza/del software? Liberta` di poter partecipare senza
> > ostacoli allo sviluppo della comunita` scientifica/del software?
> > Liberta` di non dover sottostare alle decisioni di qualcuno che, con
> > vari metodi, puo` assumere il potere di controllare la scienza/il
> > software, e cio` che vi sta intorno?
>
> Queste liberta' *non* le ottieni propugnando il software libero.
> Quello che ti serve e' ben altro, a monte.
Quando un qualunque utente/sviluppatore decide di usare il Software
Libero, _ha_ la possibilita` di usufruire di queste liberta`.
Quindi, _non_ si puo` dire che il Software Libero non permetta di
ottenere queste liberta`.
Poi, il fatto che il contesto economico/politico/sociale agevoli o
meno la possibilita` di ottenere queste liberta` e` un altro
discorso. Personalmente, credo di essere d'accordo con la tua
opinione su cio` che c'e` "a monte" (sempre che l'abbia compresa
correttamente). Ma non ritengo che questo sia un buon motivo per
dire "il Software Libero non serve a niente, pensate ad altro".
> E' questo quello che intendo quando dico che bisogna ripartire "a
> monte" del software libero: devi discutere di cio' che ti serve
> per "realizzarlo".
>
> Ci sono molte questioni che sono pesantemente equivoche, secondo
> me, per come le ha poste Stallman e vanno sicuramente
> sciolte. Senza questo passo fondamentale si rischia di fare solo
> tanto rumore per nulla.
Non capisco. Quali questioni?
> > Posso capire che tu non condivida cio` che sta alla base del
> > Software Libero, e parallelamente cio` che sta alla base del
> > pensiero di molti scienziati (visto che li consideri "falsi
> > obiettivi").
>
> Non so che pensare. Sembra che ti diverta ad appiccicarmi addosso
> l'immagine che hai di me. Visto che non ho mai riportato le mie
> opinioni personali (e non lo faro' qui, perche' tanto l'unica cosa
> che si ottiene e' essere fraintesi, salvo che da pochissime
> persone)
Mah, in genere, quando qualcuno scrive qualcosa, tendo a pensare che
quella sia la sua opinione. Probabilmente, nel tuo caso, ho capito
male, e chiedo scusa. Qui sopra ho solo scritto che, in ogni caso,
tu sei liberissimo di non condividere alcuni principii.
E il punto della discussione, infatti, non e` crocefiggere le tue
opinioni, in quanto piu` o meno diverse dalle mie. Il punto e` che,
molto spesso, tu sostieni le tue argomentazioni svuotando di
significato certi termini (come "Software Libero"), o attribuendo a
qualcuno delle intenzioni o dei pensieri non suoi.
Io (e non solo) sto cercando di correggere questi errori. Per
questo, qualche e-mail fa, parlavo di "filologia": ricostruire il
contesto ed i presupposti _corretti_ di un evento o un'idea, e
basare su questo la discussione.
> Ripeto (per l'ultima volta): il problema si pone *a monte* del
> software libero. Propagandare il software libero e' una goccia
> nell'oceano, sicuramente utilissima,
Bene, siamo d'accordo sull'utilita` del Software Libero.
> ma non affronta i problemi
> alla radice, quanto piuttosto affronta la fenomenologia delle
> questioni. Quello che sto dicendo e' che costruirsi una visione
> del mondo dalla fenomenologia e' metodologicamente sbagliato;
> ammesso e concesso che la battaglia per il software libero sia
> giusta, rischia di non toccare i nodi fondamentali. Costruirsi
> un'immagine etica a partire dalle questioni sollevate dal software
> libero ed a partire dal software libero, senza aver discusso delle
> questioni che stanno piuttosto a monte, porta ad una visione
> errata. Si rischia cioe' di essere la metafora dei comunisti
> utopisti che, secondo Marx, avevano l'anelito giusto ma non
> individuavano "il treno della storia".
Come volevasi dimostrare: stai attribuendo a qualcuno delle idee a
lui aliene, basando su questo i tuoi ragionamenti.
Qui stai dicendo che la mia visione del mondo (e non solo la mia)
parte dal concetto Software Libero, per poi estendersi in altri
campi.
Questo e` completamente sbagliato. Ci sono piu` o meno un milione
di cose che ritengo piu` importanti del Software Libero. La mia
visione etica e morale parte da esse, per _poi_ identificarsi in
modo piu` o meno simile _anche_ nell'idea di Software Libero. Il
Software Libero, per me, e` stata una scoperta relativamente
recente. E sono sicuro che questo non e` solo il mio caso.
> > In genere, si dice che "la propria liberta` personale si estende
> > finche` essa non lede la liberta` di altre persone". Quando uno
> > sviluppatore decide di produrre software proprietario, egli sta
> > interferendo nella liberta` degli utenti, o degli altri
> > sviluppatori? Secondo me (e non solo), la risposta e` affermativa.
> >
> > Per questo si propone un modello di liberta` che tenga conto di
> > questo fatto: da qui nasce il concetto di Software Libero.
>
> Ci sono riuscito! finalmente sono riuscito a farti dare una definizione di
> questa tanto agognata "liberta'" di cui ti riempi la bocca ogni 5 righe, ma
> mai mi dici cos'e' ;-)
>
> Mamma mia! Il tuo modello di liberta' e' di una banalita' sconfortante. Senza
> offesa, ma direi che non sei proprio un filosofo ;-) se lo leggessero certi
> miei vecchi professori...
Pensa un po`, credevo che questo della "liberta` che si estende
finche` essa non lede il prossimo" fosse il modello su cui si basa
la liberta` civile, e la convivenza e la collaborazione in una
societa`.
A questo punto sono curioso di sapere cosa intendano per "liberta`"
i tuoi professori filosofi (dato che io, come dici giustamente, non
sono uno di loro).
> Mi astengo da ogni ulteriore commento, ripeto che certe discussioni qui IMHO
> non hanno vita facile. Vorrei soltanto proporre uno spunto di riflessione per
> te, Alceste, il piu' coraggioso di tutta la ML (e ne hai di fegato e qui non
> scherzo!!!)
Anche qui, sono curioso di sapere cosa avrei fatto di
"coraggioso"...
> "la propria liberta` personale si estende finche` essa non lede la
> liberta` di altre persone" e' pari pari il modello di Bill Gates
> ;-)
E` vero. Il modello della "liberta` che si estende finche` essa non
lede la liberta` del prossimo" e` vasto e complesso, come tutte le
cose non banali. Se ci pensi, _tutti_ i modelli di liberta`
proposti da diversi fronti possono essere ricollegati a questo
modello.
Quindi, a questo punto, vi sono le interpretazioni. Io potrei dire
che qualunque regola o morale limita la mia liberta` personale, e
dunque non dovrei avere alcun freno. Ma, d'altronde, qualcuno
potrebbe dire che, secondo lo stesso principio, agendo in questo
modo io potrei finire per ledere la liberta` degli altri.
Allo stesso modo, c'e` chi dice che, secondo questo modello, in
ambito informatico e` giusto e sacrosanto creare un monopolio
estendendo a dismisura il proprio potere. Ma c'e` anche chi dice
che questa interpretazione lede le liberta` del prossimo, e propone
la sua interpretazione basata sullo _stesso_ modello di liberta`. E
da quest'ultima interpretazione discende proprio il concetto di
Software Libero.
> per capirci: e' facile parlare di "liberta'" per chi ha i
> mezzi. [...]
>
> > E da
> > questo modello etico deriva anche un nuovo modello di business (ma
> > questa e` un'altra storia),
>
> Che possiamo anche lasciar perdere se parliamo di liberta'. Ma non
> possiamo ignorare da dove le cose hanno inizio e dove hanno fine:
> l'"economia" (nel senso piu' "nobile" della parola, quello che
> hanno Smith, Ricardo e Marx) e' l'inizio e la fine di ogni cosa...
Tu stai dicendo, insomma, che il concetto di "liberta`" proprio del
Software Libero e` banale e limitato, perche` non affronta le
tematiche della liberta` legate al contesto socio/economico, ma si
limita alla "liberta` di modificare e distribuire liberamente un
software" (che per molti potrebbe essere assai poco importante).
Anche per gli stessi utenti, il software spesso sarebbe piu` libero
se fosse gratis, piu` che modificabile.
Su questo si puo` essere piu` o meno d'accordo. Ma bisogna
ricordare che qui si sta parlando di _Software_ Libero. L'ambito
della discussione e` limitato a priori: si prendono dei concetti di
liberta` e giustizia "generali", e li si "implementa" nell'ambito
del software. In questo contesto, si cerca di spiegare (anche agli
utenti) che il fatto che un programma sia "gratis" non implica, da
solo, piu` liberta`: il prezzo che si e` risparmiato potrebbe essere
pagato mettendo a rischio la propria privacy, la segretezza dei
propri dati, la possibilita` di diffondere le informazioni, e dando
sempre piu` potere ad alcuni soggetti.
Le questioni sull'infrastruttura economica attorno a queste
tematiche sono contingenti. Qualcuno ha dimostrato che il Software
Libero puo` sposarsi con un modello di mercato come quello attuale.
Qualcuno potrebbe pensare che il mercato debba essere modificato,
per garantire _veramente_ alle persone delle liberta` che il
Software Libero, da solo, non puo` garantire.
Ma queste questioni, per quanto importanti, sono contingenti.
Parlare di Software Libero significa stare, appunto, nell'ambito del
software. Questo puo` essere una sorta di "minimo comun
denominatore" per differenti visioni, e questo amplifica enormemente
l'efficacia e gli effetti positivi dello stesso Software Libero.
Quello che e` sbagliato, pero`, e` pensare non vi sia nessuna etica
alla _base_ del Software Libero. Ed e` sbagliato pensare che,
quando si condivide questa etica, le proprie visioni (per quanto
piu` larghe, o innovative, o quel che di vuole) non possano essere
compatibili con il Software Libero.
> > > Non tiriamo in ballo cose come la morale, la
> > > giustizia ecc. che con il software libero c'entrano poco.
> >
> > Da questa tua frase, e da quanto ho detto poco sopra, mi sembra
> > chiaro che, con il termine "software libero", noi due ci stiamo
> > riferendo a cose decisamente diverse. Probabilmente tu ti stai
> > riferendo alla linea della Open Source Initiative (non lo dico per
> > polemica, ma come dato di fatto). Io sto parlando della visione
> > della Free Software Foundation.
>
> A me sembra solo chiaro che non hai capito molto di quello che dico.
> Probabilmente e' anche un problema mio.
Non offenderti, ma spesso nelle tue e-mail sei tutt'altro che chiaro
(e se te lo dico io, che non sono certo un campione di
chiarezza... :-)
> Il problema e' proprio qui, Alceste: io mi ostino a cercare di
> parlare di concetti, mentre tu continui a voler calare la
> discussione sulle persone (ed in particolare su di me).
No, non era assolutamente la mia intenzione (leggi anche piu`
avanti).
> Personalmente ritengo che ci si possa impegnare concretamente
> soltanto quando si hanno ben chiare certe cose. Chi si impegna
> senza avere una visione chiara di queste cose e' un semplice
> "militante", ovvero una persona sostanzialmente "acritica" circa
> l'argomento in questione - degnissima, ma non mi ritengo di
> appartenere a questa categoria.
Mah, il vocabolario dice che il "militante" e` colui che si impegna
e partecipa attivamente ad una organizzazione o ad un movimento di
idee. Il fatto che questa persona sia "acritica" non rientra nel
significato del termine.
> Probabilmente e' un mio difetto, ma io continuo a vedere come poco
> chiare e filosoficamente "equivoci" certe argomentazioni, che
> magari ad altri sono chiarissime. Il problema per me e' capire, a
> questo punto, quanto valga la pena esporre certi argomenti.
Ne vale sempre la pena. Il punto sta nel partire da basi solide. E
il dibattito, finora, si e` concentrato molto spesso nel correggere
le tue interpretazioni sbagliate di pensieri e/o persone. Senza
chiarire questi punti, e` impossibile discutere.
> Se poi - tornando a livello personale - tu hai le prove che io in
> qualche modo sostengo o "faccio parte" della OSI o di qualcosa di
> simile, ti prego di portarle all'attenzione del pubblico, cosi'
> che io possa essere linciato come "traditore" (sic!).
Il paragone tra il tuo pensiero e quello della OSI non era
offensivo. E non ho detto che tu "fai parte" della OSI. Ho solo
detto che, fino a quel momento, il tuo concetto di "software libero"
sembrava decisamente paragonabile al concerto di Open Source della
OSI. Lo scopo era chiarire il concetto, non dissertare sulla
persona (te, in questo caso).
Dopo la tua ultima e-mail, direi che le cose si sono chiarite.
> [...]
> > Non mi sembra che le "implicazioni filosofiche od etiche" del
> > Software Libero nascano dalla contrapposizione con il software
> > proprietario.
>
> Invece IMHO e' proprio cosi'. Stallman non avrebbe inventato un bel nulla, se
> avesse potuto continuare a starsene buono nel suo laboratorio, senza
> interferenze esterne.
Come ho gia` detto, Stallman aveva le sue opinioni etiche e
filosofiche, e su quelle era basato il suo lavoro anche nel campo
del software. Poi la situazione cambio`, e lui decise di iniziare
un progetto piu` grande, basato sulle stesse idee. Da qui vennero
il progetto GNU e la FSF.
Quello che e` importante sottolinare, comunque, e` che Stallman non
formulo` il concetto di Software Libero semplicemente perche` "gli
stava sulle palle il software proprietario" (oops! Si puo` dire
"software proprietario"? :-). In questo modo gli si appiccica
addosso una intenzione ed una idea non sue. E questo e` sbagliato,
e non puo` essere usato come base per una discussione.
Ciao,
Alceste
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