[Discussioni] Software libero ed economia
Federico Di Gregorio
fog a mixadlive.com
Mer 4 Lug 2001 23:31:09 CEST
Su 04 Jul 2001 22:09:32 +0200, Alex Malgaroli ha scritto:
[snippo, ma tieni conto di programmi come emacs o gcc. il lavoro
investito è senz'altro equiparabile a quello investito in staroffice od
altri programmi supportati da varie aziende. e sono stati sviluppati per
la maggior parte senza l'appoggio di aziende esterne (ripeto, per la
maggior parte)]
> 1. Un software "libero" o "open source" (cercando di utilizzare
> l'interpretazione corretta secondo gli "standards") può non essere "gratis"?
> Può avere un meccanismo di "licensing" (pay-per-use, pay-per-install o
> cos'altro)?
ovviamente no. sia il pay-per-use che il pay-per-install ledono le
liberta' fondamentali invece difese dalle licenze "free".
> 2. Quanto è plausibile considerare differente il "binario" (e/o l'eventuale
> pacchetto di installazione) dal codice e quanto sarebbe quindi "forzato"
> rispetto alle licenze disponibii e approvate dall'OSI vendere il binario
> (facendo pagare il prezzo di una SW house che dai sorgenti ne costruisce i
> binari, cura lo sviluppo, l'evoluzione e la manutenzione e fornisce il
> supporto) e dare allo stesso tempo disponibilità del sorgente?
differente in che senso? i binari puoi venderli benissimo basta che:
1/ chi li riceve abbia accesso ai sorgenti
2/ chi li riceve possa rivenderli a sua volta
> 3. E' possibile conciliare: libera circolazione del sapere e dei sorgenti
> dei software, proteggere la proprietà intellettuale di un oggeto software
> (sempre che sia plausibile considerare diversi due prodotti che fanno lo
> stesso mestiere es. mutt e pine) con la giusta remunerazione di chi ha
> svolto il lavoro di costruzione, manutenzione, ed evoluzione del software?
>
> Per quest'ultimo caso, faccio l'esempio della casa: la vostra casa l'avete
> (se non vivete in affitto) pagata (e magari anche cara). Le tecnologie per
> la costruzione di una casa sono note, l'architetto e l'impresario non sono
> tenuti a sostenere costi di brevetti ma solo costi di materiale e mano
> d'opera (compresa la loro).
la maggior parte delle spese sono il lavoro fisico degli operai ed i
materiali. nel software entrambe queste cose non ci sono. e' questo che
lo differenzia da tutto il resto.
> E' possibile confrontare la produzione di software con l'esempio della casa?
no.
> Il tempo delle persone e i costi di progettazione, seppur basate su tecnolog
> ie note e disponibili, tengono in conto le competenze delle persone (così
> come non tutti possono improvvisarsi architetti o geometri, non tutti
> possono improvvisarsi informatici), il loro lavoro ed il tempo impiegato
> nella realizzazione.
infatti chi *lavora* col software libero vende le proprie competenze ed
il proprio tempo. non una sterile licenza.
> Vi chiedo scusa per essermi presentato con un malloppino così pesante ed
> indigesto.
nessun problema, se hai altri dubbi fatti pure sentire. :)
> Non mi aspetto rispondiate subito, ma vorrei scambiare opinioni con voi, e
> se fosse possibile anche con lo stesso Rubini.
eh... mi spiace, non sono rubini. spero che le risposte vadano bene lo
stesso.
ciao,
federico
--
Federico Di Gregorio
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Those who do not study Lisp are doomed to reimplement it. Poorly.
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