[Discussioni] Software libero ed economia

Stefano Maffulli stef a zoomata.com
Sab 7 Lug 2001 16:55:18 CEST


Malloppone lungo ma interessante :-)) 
Giusto due commenti per chiarire le mie parole:

On Friday 06 July 2001 21:29, Alessandro Rubini wrote:
> Stefano Mazzulli solleva questioni diverse:
> > Esattamente, l'utente domestico non e` altro che un "pain-in-the-butt" ma
> > compra ferro, eccome... e ne compreranno/emo sempre di piu`: pensa ai
> > set-top-box, computer pervasivi, alle applicazioni di domotica ecc.
> > Questi saranno utenti domestici, compreranno hardware e speriamo che
> > tutto il software sia libero.
>
> Attenzione, il mondo embedded e` particolare. In questo caso il sw e`
> quasi sempre pagato dal costruttore, e in pratica *non* puoi copiarlo
> ne` modificarlo. Non solo perche` non hai macchine uguali su cui giri.
> Inoltre questi produttori anche se e` libero non ti danno il sorgente
> (violazione della GPL?) e anche se te lo dessero non hanno predisposto
> mezzi tecnici per cambiare il software sulla macchina.

Vero, il mondo embedded e` particolare. Sinceramente pero` piu` che di 
correggere i bachi mi interessa sapere che il software fa quello che dichiara 
di fare e SOLO quello: mi preoccupa l'idea che il cellulare o il set-top-box 
abbiano del software con buchi di sicurezza (consentendo lo spionaggio delle 
mie abitudini, per esempio) o il sistema di allarme supertecnologico sia 
controllabile da persone non-autorizzate (con una backdoor). 

Quanto ai problemi di violazione della GPL per sistemi embedded 
non-upgradabili, Chassel.FSF mi disse, parlando di firewall basati su 
software GPL, che bastava rendere accessibile il codice sul web per essere 
GPL-compliant. 

Che il sw libero in sistemi embedded non sia copiabile/modificabile e` come 
al solito relativo: ha senso copiarlo se puoi accedere all'hardware su cui 
gira, comprando da un altro fornitore (che magari lo vende con memorie flash) 
oppure re-implementando l'hardware stesso --se economicamente fattibile, 
magari anche su larga scala, diventando un nuovo fornitore concorrente--.  
Se per esempio, compro un firewall con tutto il software interno libero, 
modificato per aderire agli standard di mercato (il codice distribuito come 
ti pare, CD o FTP) e "bruciato" su ROM, potrei copiare/modificare/distribuire 
quel codice per farlo funzionare anche su altri dispositivi.

> > ma sei/siamo liberissimi di contribuire ai progetti di sviluppo che
> > usiamo giornalmente comprando gadget, versando denari o comprando
> > pizze per il sambateam.
>
> Non e` come la tassa sulla copia. Nessuno lo fa anche se potrebbe farlo.

Beh, magliette, spille e cappellini Debian vanno a ruba :-) Attendo quelle 
della FSFE.

> > lo sviluppo, l'evoluzione, la manutenzione deve potere essere
> > un'opera della comunita` (che poi non sempre lo sia e` un'altro
> > discorso).
>
> La comunita` non c'entra. Deve poter essere fatto da ogni utente, che
> deve ricevere i permessi per poterlo fare. "se hai il binario devi
> potertelo manutenere" (e se non ce l'hai non hai alcun diritto,
> particolare non trascurabile).

Qui ho usato la parola "comunita`" ma intendevo dire "gli 
utenti/sviluppatori". 

> > Il prezzo che si puo` far pagare e` corrispondente al valore
> > aggiunto sulla coppia sorgente/binario: percio` pacchettizzazione,
> > assistenza, installazione, tuning ecc.
>
> Non e` vero. Tu *puoi* non distribuire pubblicamente il
> pacchetto. Cygnus-pro e` (o era) sw libero, ma ogni utente lo paga
> caro e salato. E poi non lo mette in rete (anche se e` autorizzato a
> farlo), per non regalarlo ai suoi concorrenti. .

Questo mi mancava: Cygnus-pro non e`/era scaricabile, ma venduto solo su 
supporti fisici? Interessante, molto interessante.
Pero` si deve aggiungere che con questo modello di business Cygnus-Pro non 
riceve/va in cambio nulla dagli utenti (bug fixing, aggiunta di features, 
porting su altre piattaforme, ecc) cosa che invece si pubblicizza sempre tra 
i grandi vantaggi del rilasciare software libero. O no? Devo documentarmi 
meglio su questo caso.

Tu dici:
> Solo quando vendi il sw
> altrui devi lucrare su pacch. eccetera, perche` rivendi una cosa che
> hai ricevuto probabilmente gratis da dove tutti la possono prendere.

E come funziona nel caso in cui il software e` il risultato di uno sviluppo 
comunitario? Nel caso di Cygnus mi pare di capire che avevano i diritti su 
TUTTO il codice, giusto? Che succede se ci sono patch indispensabili fornite 
da terzi? E` il caso di ReiserFS: Reiser non potrebbe vendere il suo 
filesystem oggi, se non spogliandolo del codice che non e` suo, o no?

mmmh, mi sa che pure io a volte scrivo troppo :) 
saluti

-- 
Stefano Maffulli aka Reed                   | Milano Linux User Group
http://www.zoomata.com a close-up on italy  | http://www.milug.org
To err is human...to really foul up requires the root password.




More information about the discussioni mailing list