[Discussioni] [tanto entusiasmo] una strategia per assoli
Alceste Scalas
tjoad a gmx.it
Sab 2 Giu 2001 21:16:37 CEST
On Sat, Jun 02, 2001 at 07:43:17AM -0400, Pier Luigi Fiorini wrote:
> > > Concordo ma rimango dell'idea che a molti non gliene freghi del free
> > > software ma gli interessi solo l'altro aspetto (stabile e gratis).
> >
> > Questo e` vero (infatti non ho scritto che tutte le persone che conoscono
> > GNU/Linux diventano stallmaniane).
> >
> > Ma, d'altro canto, allargare la massa di utenza anche non "militante"
> > significa aumentare la visibilita` del Free Software e dell'Open Source. E
> > questo e` sempre un vantaggio:
>
> Si sono d'accordo, ma spesso gli utenti che usano free software e se ne
> fregano di cosa cio voglia dire sono pericolosi.
Addirittura! :-)
> Io ho notato atteggiamenti da parassita su IRC. C'era un dibattito sulle
> ultime cappelle di RedHat e Mandrake, tali che mi hanno fatto
> abbandonare completamente questo tipo di distro.
> Uno ha detto che bisogna realizzare una distro spiccicata a Windows tipo
> Corel, e che per entrare nel mercato è necessario sfornare rifiuti Corel
> style. Ha aggiunto che poi quando Linux sarà un bidone come Windows
> allora qualcuno si farà da capo un nuovo OS.
Secondo me e` il caso di "filtrare" le parole che hai sentito su IRC, dal
punto di vista di chi _sa_ di cosa si sta parlando:
> bisogna realizzare una distro spiccicata a Windows tipo Corel
Traduzione da "addetti ai lavori": manca ancora una distribuzione 100%
user-friendly (anche se la Mandrake IMHO ci e` vicinissima). Questo e`
verissimo. E poi, interpretando le parole, con "spiccicata a Windows" si
parla solamente del look'n'feel, e non certo della struttura del sistema
operativo.
L'assemblaggio di una distribuzione del genere non snaturerebbe GNU/Linux
--- semplicemente richiederebbe l'installazione di una marea di tool di
configurazione automatici ed user-friendly, che andrebbero ad appoggiarsi
su una base funzionale piu` o meno uguale in tutte le distribuzioni. La
possibilita` di non uniformarsi a questo stile sarebbe comunque salva.
> per entrare nel mercato e` necessario sfornare rifiuti Corel style
Anche qui, si puo` notare che per "mercato" si intende il mercato
casalingo. Evidentemente chi scriveva non vedeva oltre il proprio naso, e
non sapeva che esistono degli ambiti (come p. es. quello server) in
cui una distribuzione troppo user-friendly e` addirittura deleteria
(RedHat docet).
Comunque, se si parla di "mercato casalingo", torna l'idea della
necessita` di distribuzioni "simili" a quella della Corel, che e` reale.
> quando Linux sara` un bidone come Windows allora qualcuno si fara` da
> capo un nuovo OS
Questo invece non ha troppo senso --- vorrebbe dire che tutte le
distribuzioni, in un futuro, dovranno rinunciare alla stabilita` in favore
della facilita` d'uso.
Questa e` una cosa mooolto improbabile... Al di la` dei motivi etici, non
si capisce per quale motivo tutte le distro dovrebbero andare a saturare
il mercato casalingo, rinunciando a quelli piu` "professionali" che
garantiscono una certa differenziazione ed una possibilita` di profitto.
Questa del "quando Linux sara` un bidone" e` un'idea dettata dalle poche
conoscenze.
> Uno che ragiona così secondo me è un parassita che dovrebbe essere
> interdetto dall'uso del software libero.
Uno che ragiona cosi` e` semplicemente una persona poco informata. Questo
emerge chiaramente dai suoi ragionamenti. Ma, interpretando cio` che dice
sotto quest'ottica, emergono delle opinioni condivisibili.
> Cerchiamo di non diffondere Linux e il sw libero a questi soggetti, a +
> persone si ma ai parassiti no.
A questo punto, sembrerebbe che, per "parassita", tu intenda una persona
tecnicamente poco ferrata, ed eticamente indifferente alla questione "Free
Software".
Se si impedisce di usare il software Free a queste persone, gli si toglie
una possibilita` di crescita tecnica e culturale (esattamente come avviene
con il software proprietario). E ci si priva di un'"audience" comunque
importante.
Se infatti qualcosa attentasse alla possibilita` di usare liberamente (e
gratuitamente) il software libero, questi "parassiti" avrebbero comunque
dei motivi (sebbene essenzialmente pragmatici) per opporsi, ed aiutare
chi si batte per la stessa ragione (sebbene con ideali piu` "nobili").
Insomma, io non vedo tutta questa "pericolosita`" nei "parassiti". Almeno,
non vedo nulla che essi non possano superare utilizzando, per un po` di
tempo, del software libero (magari tramite una distribuzione user-friendly
di GNU/Linux).
Ciao,
Alceste
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