[Discussioni] Delucidazioni sul software libero

Simo Sorce simo.sorce a xsec.it
Mar 4 Giu 2002 10:10:12 CEST


On Tue, 2002-06-04 at 09:15, Carlo Daffara wrote:
> L'idea originale e' in realta' la contrapposizione tra segreto e
> divulgazione. Originariamente per evitare che i concorrenti siu
> appropriassero di una idea si ricorreva al "trade secret". Si e' visto che
> questo causava un rallentamento nell'economia, visto che molte ditte
> sparivano senza rilasciare al pubblico i loro segreti.
> Quindi si e' preferito riesumare il brevetto (originariamente un monopolio
> vero e proprio) per avere la pubblicazione delle scoperte e dare una
> garanzia di protezione a chi fa le invenzioni.
> Chi e' a favore dei brevetti dice che certe ricerche sono talmente costose
> che nessuno le farebbe se non dovesse avere poi la protezione dei
> brevetti. Chi li oppone dice che le ricerche veramente costose di solito
> sono fatte dai governi (anche l'esempio di Celera Genomics lo conferma, in
> realta' gran parte dei dati erano pubblici e ottenuti dai laboratori
> governativi...)
> ciao
> 						Carlo Daffara

Io ovviamente sono tra i secondi, ho sempre sostenuto che le ricerche
veramente costose le fanno comunque solo i governi se non altro perche'
i governi con tutti i loro difetti almeno non si fermano al piano di
rientro quinquennale (insomme per le aziende meglio un uovo oggi che una
gallina domani).

Il problema della divulgazione in realta' per me e' solo una buona scusa
per il semplice seguente motivo:

Tranne casi RARI la maggiorparte delle scoperte/invenzioni che puo' fare
un'azienda si possono riscoprire con relativa facilita'.
Il segreto industriale non funziona per tutto ed e' per questo che gli
imprenditori fautori dei brevetti vogliono questo istituto, per
estendere il vantaggio commerciale a danno delle imprese concorrenti e
della societa' (cosa che in un "libero" mercato non dovrebbe avvenire).

Infatti nonostante il brevetto ci sia, il segreto industriale non e'
stato assolutamente accantonato e viene comunque utilizzato quando si ha
ragionevole certezza che non sara' scoperto da altri (famoso esempio ne
e' la ricetta di una famosa cola), quindi l'obiettivo del brevetto di
rendere noto al pubblico offrendo proteizione temporanea se ne va
completamente a pallino, perche' fallisce di far conoscere i veri
segreti industriali e invece offre una protenzione monopolistica e
anticoncorrenziale a certe aziende a danno di altre su scoperte
dell'acqua calda (non solo in campo informatico). Ricordo infatti che
non solo i diritti di sfruttamento sono esclusivi ma che non c'e' nessun
obbligo di parita' di trattamento dei concessionari di brevetto e
neanche l'obbligo di permettere a chiunque l'uso dell'invenzione ma la
concessione e' discriminatoria a piacere.

Inoltre vorrei qui sfatare il mito del povero inventore:

1. molte invenzioni sono relativamente costose da fare oramai e una
singola persona difficilmente riesce a farne (non sono molto costose per
un'azienda invece e infatti le aziende registrano a nastro "invenzioni"
dei loro dipendenti)
2. registrare un brevetto costa molti soldi (se non sbaglio una stima e'
intorno ai 12000 EUR per portare avanti le pratiche per ottenere il
brevetto in europa, e 4000 USD per gli stati uniti) e poi in molti
regimi bisogna anche versare una quota annua per il mantenimento, cosa
che il "piccolo inventore" non credo abbia molte speranze di ottenre da
solo.
3. Al giorno d'oggi qualsiasi invenzione si deve necessariamente
appoggiare su altre precedenti quindi qualsiasi inventore si troverebbe
forse con un brevetto ma che non puo' comunque sfruttare perche' dipende
da altri brevetti detenuti magari da qualche bella multinazionale che di
sicuro non gli concedera' l'uso dei propri brevetti se non ne ha
interesse e quindi il povero inventore si ritrovera' povero in canna o
dovra' comunque cedere tutti i diritti a qualche multinazionale.


Il discorso sarebbe ancora lungo lungo, ma lascio digerire un po' la
lista ;)

Simo.

-- 
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