[Discussioni] RE: Vetrina del software libero

Francesco Potorti` pot a softwarelibero.it
Mer 22 Maggio 2002 13:00:55 CEST


Marta Rosso:   
   Il requisito  "Per prodotto software intendiamo un programma autocontenuto, 
   che, una volta acquistato (o comunque acquisito) possa essere utilizzato 
   direttamente dall'acquirente, senza richiedere pesanti interventi di 
   personalizzazione o consulenze." lo trovo però un po' restrittivo. Molti 
   software che vengono sviluppati per specifici clienti non sono certo cose che 
   si installano con un clic! Cosa significa "pesanti"?

Significa che avevamo bisogno di una linea di demarcazione nello spazio
continuo che va dal programma impacchettato e autoinstallante senza
nessun intervento tranne che quello di lanciare il programma di
installazione ad un estremo, e all'altro estremo la collezione di
strumenti vari che possone essere personalizzati per un dato sistema da
un esperto, e in cui il lavoro grosso è dato più dall'installazione che
dalla scrittura e manutenzione dei vari elementi.

Il tentativo di definire questa linea è quello che hai visto.
Suggerimenti specifici su come cambiare la definizione o anche la
posizione di questa linea di demarcazione sono ben accetti.
   
   Quel requisito mi pare sia in contraddizione con l'altro requisito, 
   "commerciale": se io do' una cosa che il cliente può installare con un clic 
   allora dove li faccio i soldi? Non abbiamo detto nel mondo del software 
   libero i soldi si fanno con le personalizzazioni e le consulenze?

Non pensavamo di intendere il clic, ma comunque una situazione in cui
la ditta non deve rifare il lavoro da capo per ogni cliente, in cui
cioè il lavoro di personalizzazione sia molto minore del lavoro di
scrittura, aggiornamento, manutenzione, eccetera.   

   Sarei insomma curiosa di capire come è stata risolta questa contraddizione 
   dalle aziende che hanno pubblicato i 4 software attualmente presenti in 
   vetrina.

- ETLinux ha bisogno di driver, adattamenti a nuovi processori,
  consulenza, eccetera, e tuttavia sta in piedi più o meno da solo 
- icxf ha bisogno di consulenza e altri pezzi per essere utile, e
  tuttavia è autocontenuto. 
- Mosaico ha bisogno di aggiornamenti, assitenza e, immagino,
  consumabili.
- Openflow non lo so.  Federico?

Naturalmente tutto questo è discutibile.  L'obiettivo è quello di
riuscire a definire la linea di demarcazione in maniera che ci possano
entrare quanti più prodotti possibile (cioè che la vetrina sia utile),
ma in maniera che sia possibile decidere chi sta dentro e chi sta fuori
in modo meno arbitrario possibile (cioè che la vetrina sia autorevole).
Di nuovo, aiuti per raggiungere questo obiettivo sono molto graditi.



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