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Marco A. Calamari marcoc1 a dada.it
Mer 30 Ott 2002 17:16:11 CET


At 16.45 30/10/02 +0100, you wrote:
>>>Francesco Potortì
>>>La velocità di ricambio ed estensione del numero dei soci è volutamente
>>>molto bassa.  Per ottenere questo risultato non c'è bisogno di dire no a
>>>nessuno, basta quello che si richiede per i nuovi soci, che è
>>>dettagliato in <http://softwarelibero.it/soci/regolamento.shtml>.
>>>
>>>Finora, se non erro, abbiamo avuto cinque richieste di associazione, di
>>>cui due si sono fermate per strada perché i richiedenti non hanno
>>>concluso alcun lavoro valido.  
>
>Marco Calamari:
>>proporre != concludere
>
>Sì.
>
>>Quale delle due affermazioni e' vera?
>
>Quali sono le due affermazioni?
>
>>Bisogna proporre od aver fatto ?
>
>Proporre, fare, concludere.  Poi si discute e si vota e si decide per il
>sì o per il no.
>
>>E se bisogna aver fatto, come si puo' documentare
>> la cosa e come e/o quando viene valutata ?
>
>Quando un candidato/a comincia a lavorare di solito viene iscritto alla
>lista interna, e lavora come lavorerebbe qualunque socio, per cui ognuno
>dei soci, se vuole, è al corrente degli sviluppi del lavoro.  Uno dei
>soci si prende di solito la responsabilità di seguire il lavoro e
>relazionare, ma non è indispensabile.
>
>> Non e' che il formalismo che viene prospettato come interpretazione
>> dello Statuto, che AFAIK non prevede esplicitamente progetti od altri
>> riti di passaggio, e tanto meno criteri o tempi di valutazione,
>> comincia ad essere diverso a seconda di chi lo enuncia ?

Mi sembra una serie di informazioni utilissime, mai passate
 in lista da quando mi sono iscritto, specialmente la descrizione 
 in forma chiusa  della procedura di ammissione dal punto di vista
 operativo, che non ero proprio riuscito a trovare pur con un'attenta
 (ma forse non abbastanza?) lettura del copioso materiale del sito.

>Lo statuto si rifà ad un regolamento
><http://softwarelibero.it/statuto.shtml#5_4>, ed il regolamento
><http://softwarelibero.it/soci/regolamento.shtml> dice che «si diventa
>Soci Effettivi per avere contribuito in maniera rilevante alle attività
>dell'Associazione». Quindi quel che dici, che «non prevede
>esplicitamente progetti [o] criteri di valutazione» non è vero.
>
>Esistono dei termini per la risposta:
><http://softwarelibero.it/statuto.shtml#5_7>.  Quindi quel che dici, che
>«non prevede...tempi di valutazione» non è vero.
>
>Per favore, chi fa affermazioni si documenti, prima.  Rispondere costa
>fatica. 

Anche fare domande circostanziate ne costa, e rispondere e' sempre
 cortesia (ed in casi ufficiali forse quasi un dovere?)
Mi preoccupa un po' l'impostazione della risposta in termini di vero
 o falso, ma probabilmente non sono riuscito a convincere di non
 voler essere polemico; e' un mio difetto.

In ogni caso tu dici che esistono tempi prescritti di valutazione
 e che quindi la mia affermazione e' falsa.  Mi sembra veramente
 difficile essere d'accordo, visto che lo Statuto prevede esplicitamente
 che possa non esserci risposta; da 1 a 60 giorni oppure fino all'infinito
 non e' un tempo molto certo ....

Ma forse tu intendevi soltanto definire la coerenza interna (Godeliana)
 dello Statuto; io intendevo invece tempi certi dal punto di vista
 del questuante; dall'esterno insomma.

>>E forse un po' troppo complicato ?
>
>Cosa?  Il formalismo?  Fare una domanda di associazione?
>
>> Ma verso l'esterno, qualunque associazione dovrebbe
>> avere una posizione chiara (e possibilmente semplice)
>
>A me sembra chiara e semplice.  Forse perché non ho capito i tuoi dubbi.
>
>>In tutte le associazioni che conosco alla fine
>> o si vota per l'ammissione dei nuovi soci (e chi mette la palla nera
>> non ha nessun bisogno di giustificarsi) 
>
>Anche da noi.
>
>>                   *oppure* si controllano pubblicamente
>> i requisiti (richiesti in forma certa e completa magari
>> nel nostro caso in BNF) 
>
>Da noi no.  Si discutono internamente.
>
>>                         e si comunica al richiedente la decisione
>> elencando gli eventuali motivi di inadempienza che ne impediscono
>> l'ammissione.
>
>È prassi del passato e senz'altro lo sarà in futuro.
>
>>La mia sensazione dall'esterno (e lo dico senza nessuna intenzione
>> di far polemica) e' che si adottino ed enuncino regole abbastanza
>> slegate dalla prassi poi applicata nei casi reali.
>
>L'unico esempio che mi viene in mente è che nello statuto c'è scritto
>che possiamo non dare giustificazione.  Ci siamo sempre attenuti a
>questa norma, scegliendo di non valerci di questa possibilità.

Avevo avuto la sensazione di rientrare fra i 5 casi precedentemente
 elencati oggi in un altro post e nella categoria delle risposte
 negative non trasmesse.

Comunque avendo inoltrato oggi per la seconda volta la mia domanda,
 penso che l'esperienza dirimera' qualunque ulteriore mio dubbio.

Ti ringrazio per la risposta.   Ciao.   Marco


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