[Discussioni]Re: epistemologia dell'innovazione (era: convegno open source)

Carlo Strozzi carlos a linux.it
Gio 19 Giu 2003 21:58:04 CEST


On Thu, Jun 19, 2003 at 08:59:13PM +0200, Francesco Potorti` wrote:
> 
> Trovo queste osservazioni molto interessanti.  Naturalmente qualcun
> altro le troverà ovvie, e qualcun altro ancora fasulle :-)

Preferirei che venissero considerate ovvie :-) Perchè il considerarle
fasulle sarebbe contro l'evidenza. Vorrei *davvero* che qualcuno mi
spiegasse la differenza intrinseca (che secondo me non c'è) fra il
creare un componimento musicale e lo scrivere del sw. Tanto più se lo
strumento è un sintetizzatore elettronico. Uso questo parallelo perchè è
quello che secondo me mette più in crisi la dicotomia artificiosa fra lo
scrivere sw e lo scrivere altre cose.

> C'è un però, però :-)
> 
> Io ho sempre associato istintivamente il software alla tecnologia perché
> *per me progettista* (non per la società, non per l'utente) sono la
> stessa cosa.  Ho studiato ingegneria, e i neuroni che usavo per scrivere
> un programma erano gli stessi che usavo per disegnare un pezzo
> meccanico, o per calcolare il guadagno di un'antenna, o per valutare
> l'impedenza di una linea elettrica, o per dimensionare una trave.  Il
> tipo di mentalità necessaria per queste cose è simile.
> 
> Oggi associo ancora il software alla tecnologia *come utente* per come
> cambia la mia vita: passo buona parte del mio tempo da sveglio davanti
> ad un computer, ed il modo in cui si comporta (determinato
> essenzialmente dal software) è per me la realtà, ed influenza la mia
> vita.  Questa mia esperienza, che è di molti di voi, domani potrebbe
> essere della maggior parte delle persone, perché l'elettronica e
> l'informatica diventano sempre più pervasive.

Ma certamente. Un tempo scrivere era una possibilità per pochi. Poi è
diventata una possibilità diffusa. Ora scrivere sw è una possibilità per
pochi, ma in futuro potrebbe diventare una possibilità diffusa (anche
dare comandi vocali ad un automa è programmazione, o anche solo scrivere
macro excel lo è). Ma è proprio per questo che io vedo una forte
analogia fra le due cose. Dopodichè, il fatto che una cosa diventi alla
portata di tutti non significa che tutti la faranno. Tutti potrebbero
comporre musica, ma solo alcuni lo fanno, ed ancora meno lo fanno
con buoni risultati. Ma è una cosa di per sè alla portata di tutti,
ed un ambito (la musica) in cui eventuali ipotesi di brevettabilità
risulterebbero immediatamente paradossali per chiunque.

Nel caso del sw, il paradosso non viene avvertito dai più perchè sono
"analfabeti". Se non lo fossero, esso diventerebbe evidente.

> Come si mettono insieme queste mie sensazioni con il tuo ragionamento?

Prova a vederla in questo modo: se le notti che passi al computer
fossero spese per creare algoritmi con cui pilotare "attuatori musicali"
attraverso l'interfaccia MIDI ? Dove finisce "l'atto tecnologico" e
dove comincia "l'atto espressivo" ? Dove finisce il rischio di violare
un brevetto su un algoritmo, e dove comincia quello di infrangere un
copyright ? E con che diritto qualcuno potrebbe impedirti di compiere il
tuo "atto espressivo", bloccandolo con un'accusa di patent-infringement ?
Non sarebbe forse come dirti: "hai usato le funzioni delle fiabe, che
io ho brevettato, e quindi non puoi scrivere quella fiaba" ?

Non so se ci sono riuscito, ma il mio intento è quello di dimostrare
come sw e scrittura "sfumino" talmente l'uno nell'altra da rendere la
dicotomia fra i due evidentemente forzata, e frutto di un ragionamento
conformista da un lato, e da interessi di parte dall'altro.

ciao,
Carlo
-- 
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