[Discussioni]convegno open source e PA

[Leandro Noferini]

Andrea Negro scriveva:

> Per scrivere un libro o comporre un pezzo non ci vogliono certamente
> ingenti investimenti finanziari e/o umani, non ci vuole un centro
> supporto, non ci vogliono aggiornamenti o fix...

Evidentemente non hai mai partecipato alla realizzazione di qualcosa che
verrà poi distribuito come "opera artistica registrata".

Per registrare l'ultimo disco (quello che rimane de)i Guns'n'Roses ci
hanno messo quasi dieci anni, hanno cambiato cinque o sei volte
produttore e speso molti, moltissimi soldi.

> Pensare di equiparare il team di migliaia di persone che ha
> sviluppato, ad esempio, lo z/OS con investimenti da miliardi di euro e
> pesanti ricadute architetturali e tecnologiche a "l'acchiappasogni" di
> Stephen King... mah.

Conosco poco e male King ma amici miei che lo seguono da sempre mi
dicono che lavori con circa quaranta assistenti, e vorrei ben vedere
vista la produzione elefantiaca.

> Non mi pare proprio che si possa separare il software dalla
> tecnologia, ne tantomeno equipararlo allo scrivere un libro.
> Personalmente non solo trovo che sia tecnologia al 100%, ma ne e'
> anche la forma piu' flessibile e di rapida evoluzione.

La grossa differenza che vedo io è che il software è in continua
evoluzione e non ha la spinta verso la perfezione (cioè non è arte).

Te lo immagini un Led Zeppelin I - 2.45-73-pl3-mdk?

-- 
Ciao
leandro
Lei è come tutti i dilettanti: le importa far qualcosa piuttosto che
qualcosa sia fatto.
(Goethe - Le affinità elettive)
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