[Discussioni]posizione sull'accordo MIUR-SUN di "LinuxDidattica"

antonio bernardi toni a swlibero.org
Lun 30 Giu 2003 13:15:04 CEST


Salve a tutti.
In relazione ad alcune perplessità apparse in questa lista espongo più 
in dettaglio le posizioni espresse, da
LinuxDidattica, nella lettera aperta al Ministro del MIUR:
http://lettera/mrt_06.html

PREMESSA
1.- Scuola è diverso da didattica.
Nella scuola dobbiamo distinguere l'aspetto amministrativo 
organizzativo (provveditorati, sovraintendenze, ministero, ecc.)
dall'aspetto della attivita' di formazione (didattica e cultura).
Noi stiamo parlando di formazione, di cultura, di didattica, attività 
che vede coinvolti nella scuola docenti e studenti.

2.- Software = libro di testo (e/o strumento didattico)
Nella didattica della (e con la) multimedialità, ovvero nella attività 
di formazione, il software utilizzato corrisponde
"al libro di testo" (e/o strumento didattico).

3.- Appalto pubblico è cosa diversa dall'adozione del libro di testo.
3.1.- Normativa sulla adozione del libro di testo:
"(...) non è superfluo sottolineare che la scelta del testo scolastico, 
*espressione particolarmente significativa della
libertà d'insegnamento* (s.n.), attiene, in primo luogo alle competenze 
professionali del corpo docente". "(...) i collegi
dei docenti assumono, debitamente motivandole, le deliberazioni di 
adozione.

4.- "Libertà d'insegnamento: libertà da"
In questo contesto la libertà d'insegnamento va intesa come libertà da 
pressioni o intromissioni da parte di altri soggetti
(superiori gerarchici, mercato, ecc.), nel senso che l'insegnante è 
libero di esercitare la sua funzione in conformità alle
proprie convinzioni in ordine alla disciplina che insegna, senza essere 
condizionato da una "verità ufficiale" alla quale
adeguarsi, elevata a dogma da "somministrare" agli studenti.
Conseguentemente in assenza di una "verità ufficiale" la libertà 
d'insegnamento per l'insegnante si identifica con la
libertà di manifestare il proprio "sapere" (il proprio pensiero).
"L'insegnante è pubblico dipendente collegato gerarchicamente 
all'amministrazione ma questo rapporto vale per gli aspetti
organizzativi, di direzione e di controllo tecnico della sua 
prestazione ma non per gli aspetti culturali, scientifici
della prestazione".

5.- "Pressioni o intromissioni da parte di altri soggetti  (superiori 
gerarchici, mercato, ecc.)"
Al riguardo si veda:
5.1.-  la circolare min. 282 del 24 1997 già a suo tempo contestata al 
Lime di Roma 1998:
http://linuxdidattica.org/docs/filosofia/politica-multimedia.html

5.2.- la circolare n. 55 del 21 maggio 2002 già contestata:
http://linuxdidattica.org/lettera/ltr_mnst_miur.html

5.3.- documento Microsoft al senato - giugno 2002 - già contestato:
http://linuxdidattica.org/docs/conferenze/ltr_sn/ltr_sn_02.html

5.4.- Percorso A Fortic, contestato a più riprese dalla comunità del sw 
libero:
http://linuxdidattica.org/docs/corsi_c1_c2/lettera_FSFI.html
http://www.lugroma.org/ita/press/press.php?azione=risp_miur
tale percorso *viene contestato* anche nella lettera oggetto del 
dibattito e *non* mi risulta che altri in Italia si siano
mossi al riguardo!

6.- Pirateria nella didattica (tra studenti e insegnanti)
Ringrazio Nomen Nescio che ha riportato una notizia Ansa che conferma 
il dato di circa il 50% di software piratato in
Italia, e ringrazio altresi' Paolo Redaelli che testimonia il fatto che 
e' ragionevole supporre una percentuale di gran
lunga superiore al 50% nelle scuole. La sua testimonianza parlerebbe di 
"percentuali bulgare" fra gli studenti.

6.1.- Comunque sia, nella scuola non e' corretto parlare di software 
come "il piu' diffuso" o "standard di fatto" ma più
correttamente si dovrebbe parlare di software "il piu' diffuso grazie 
alla pirateria" o lo "standard di fatto grazie alla
pirateria".
6.2.- Aver paura nella scuola di "cambiare lo standard di fatto" 
significa, tra l'altro, aver paura di passare alla
legalità nel sofware.

7.- StarOffice/OpenOffice
Nella didattica delle (o con le) nuove tecnologie StarOffice e 
OpenOffice sono prodotti pressoche' intercambiabili. E
questo grazie al fatto che nella didattica di massa il "vantaggio" di 
un software rispetto ad un altro (di pari funzioni
relative) sta nella sua assoluta libertà di copia.



RISPOSTE alle perplessità dei partecipanti alla lista

Noferini scriveva:
> Nei miei studi gran parte dei testi venivano footocopiati,
> compiendo un reato praticamente uguale, ma qui stavamo parlando
> di software _delle_scuole, non quello usato dagli studenti.
Bernardi risponde:
Nella lettera aperta si parla che il protocollo MIUR-SUN "introduce 
nella scuola (didattica)", ovvero si parla di studenti
e insegnanti.
Vedi punto 1 in premessa.

Noferini scriveva:
> Quello che afferma la BSA è quanto meno dubbio, tendo a prendere
> delle pinze lunghe svariati metri quando leggo e mi astengo 
> assolutamente dal citarlo.
Bernardi risponde:
Vedi punto 6  in premessa.

Noferini scriveva:
> Continuo a non capire perché il software non libero in uso nelle 
> scuole debba essere
> necessariamente copiato in maniera non lecita.
Bernardi risponde:
E' un problema di consapevolezza e di interessi della "pirateria del 
software" a scuola.


Noferini scriveva:
> Non conosco il campo dell'educazione e tanto meno dell'uso del 
> software che viene fatto nel campo: partendo da questa mia ammissione 
> di ignoranza mi parrebbe quanto meno strano invocare il suddetto 
> articolo [art. 33 cost. it.] davanti ad una
> circolare ministeriale che obbligasse l'acquisto di carta solo da un 
> certo fornitore.
> Che nel software siano presenti implicazioni diverse me ne rendo
> ben conto ma non mischierei libertà d'insegnamento e principi di 
> libera concorrenza.
Bernardi risponde:
La differenza non sta nel tipo di prodotto (carta rispetto a sw) ma 
nell'ambito d'uso: noi stiamo parlando di didattica
(vedi punto 1  in premessa)

Noferini scriveva:
> Scusa la domanda polemica: e con l'adozione di StarOffice cambia 
> qualcosa?
Bernardi risponde:
La lettera di LinuxDidattica non applaude alla "adozione di StarOffice" 
perche' tra l'altro non e' di competenza del
Ministro, ma alla introduzione del "principio della liberta' di scelta 
nelle nuove tecnologie (software)" fino ad oggi
sottratto ai docenti (vedi punto 5  in premessa).

Christian Surchi scriveva:
> Se [il Ministro] non ha scelto , chi ha "optato" per staroffice e non 
> per qualcos'altro?
Bernardi risponde:
Sono i docenti che dovrebbero scegliere, una volta che e' stata data 
loro questa possibilità (vedi punto 3  in premessa),
mettendo a confronto i vari software e motivando opportunamente.

Christian Surchi scriveva:
> Sinceramente non capisco che legame ci sia tra quanto è accaduto e 
> l'articolo della costituzione in questione.
Bernardi risponde:
Vedi punto 3, punto 4 e 5  in premessa.

Christian Surchi scriveva:
> Ma quale scelta sarebbe se in realtà si indica semplicemente
> l'esistenza di un altro prodotto proprietario?
Bernardi risponde:
Appunto. Con questo protocollo il Ministro ha solo indicato che nel 
software si puo' scegliere, che per la didattica della
multimedialita' non esiste solo word, sconfessando i contenuti del 
percorso A del ForTic, dello stesso MIUR (vedi punto 5.4
  in premessa) e le conclusioni, al riguardo, del rapporto Meo (pag. 
69).

Christian Surchi scriveva:
> Continuo a non capire dove sia il software libero in questa storia....
Bernardi risponde:
La cultura del software si nutre della "libertà di scelta". Se questo 
principio e' fatto salvo anche tu avrai il dirittto
di scegliere secondo le tue convinzioni scientifiche e chi ti contesta 
dovrà motivare (vedi punto 4  in premessa) senza
utilizzare la "ragione della forza" (vedi punto 5).
E` vero che si tratta di scegliere tra due programmi proprietari, ma
e` la prima volta che si puo` fare una scelta con l'appoggio del
ministero. E` la prima volta che, a livello istituzionale, si avalla
l'uso di uno strumento software che non sia "standard di fatto".
Finora gli insegnanti che usavano software libero (o
non-standard-di-fatto in generale) dovevano litigare con il consiglio
d'istituto. Con il risultato che molti insegnanti dovevano
semplicemente abbandonare i loro propositi.

Simo Sorce scriveva:
> Più che altro io mi chiedo: chi impediva agli insegnanti di scegliere 
> altro software?
Bernardi risponde:
La politica e le inizitive del MIUR, vedi al riguardo il punto 5 e, per 
l'oggi, il punto 5.4 e le relative contestazioni.

Simo Sorce scriveva:
> Domanda a Bernardi: vi erano circolari che impedivano l'uso di altro 
> software al posto di MS Win/Offic/ecc.?
Christian Surchi scriveva:
> permettimi una domanda ... prima di questa scelta c'era l'obbligo di 
> usare *solo* prodotti microsoft?
Bernardi risponde:
Perché, per discriminare nella didattica il software non Microsoft c'e' 
bisogno di circolari espressamente dedicate? Non ti bastano le 
circolari citate nel punto 5  in premessa, già ampiamente contestate da 
LinuxDidattica e dalla comunità del software libero a partire dal 1997.
Vi prego di leggere pagina 69 del rapporto Meo e ditemi quali sono le 
conclusioni.

Simo Sorce scriveva:
> Mi sembra che tirare in ballo l'articolo 33 sia pretestuoso 
> purtroppo, e questo non fa certo bene all'opinione che ci si puo' 
> fare del movimento
> a favore del software libero in italia.
Bernardi risponde:
Vedi punto 3, 4 e 5 in premessa.

Simo Sorce scriveva:
> Mi sembra che tirare in ballo l'articolo 33 sia pretestuoso purtroppo,
> e questo non fa certo bene all'opinione che ci si può fare del 
> movimento
> a favore del software libero in italia.
Bernardi risponde:
Perchè l'art. 33 deve valere per il libro di storia e non per quello 
"relativo alle nuove tecnologie"?

Simo Sorce scriveva:
> (...) e se domani MS decide di dare Office gratis alle scuole? 
> Plaudiamo?
Bernardi risponde:
Certamente, se Office gratis dovesse significare per i docenti la 
salvaguardia del principio della libertà di scelta! Perché solo 
attraverso la libertà di scelta avranno la possibilità di scegliersi 
liberamente il software che riterrano piu'
opportuno, eliminando le attuali discriminazioni!
E questo a dimostrazione che a LinuxDidattica, parafrasando Surchi, 
"non interessa minimamente di andare a rompere le palle
a microsoft".


Saluti
antonio bernardi



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