[Discussioni] Brevetti sw e liberta' di parola

manuel a newglobal.it manuel a newglobal.it
Sab 7 Ago 2004 11:17:26 CEST


Caro Paolo,

la tesi da te sostenuta circa l'equiparabilià del codice sorgente alla
libertàdi parola, o meglio ancora a quella di pensiero è interessante,
suggestiva, ma probabilmente scarsamente dotata di effetti pratici.

Mi spiego: premesso che ogni invenzione è in teoria apportatrice di
progresso per l'umanità, mi sembra difficile poter pensare che un prodotto
software, pur frutto dell'intelletto umano, possa essere ritenuto
espressione della libertà di parola quando trova applicazione a livello
industriale. Purtroppo in ambito industriale e commerciale, valgono
principi differenti. La libertà di parola e di pensiero, in buona
sostanza, ha senso e non può essere boicottata in quanto ognuno di noi ha
la possibilità ed il diritto di manifestare la propria critica,come anche
la propria gioia ed approvazione, per es.,sull'operato di un tale governo
o politico, sulla dottrina sociale della Chiesa cattolica, sui postulati
della geometria euclidea . Qui siamo realmente nel campo delle opinioni e
le opinioni, anche se non condivisibili, sono "sacre".

Quando entriamo nel campo delle applicazioni tecniche ed industriali,
ahimè l'ambito di libertà si restringe alquanto perchè non si verte su
diritti ed aspetti della persona umana, inviolabili.

In conclusione, brevetto sì brevetto no è frutto di una valutazione di
opportunità politica, che poco ha a che vedere con la libertà di parola e
di pensiero.

Saluti


-- 
Manuel M. Buccarella
(giurista informatico)
Vicepresidente "NewGlobal.it"
> Brevetti e liberta' di parola. Ci stavo pensando ieri sera. Premetto che
> non sono un legale e che la mia conoscenza del sistema brevettuale e'
> limitata.
> Mi e' sempre sembrato che l'istituto brevettuale si basasse sul
> presupposto dello sfruttamento commerciale dell'invenzione.
> Pensavo anche al fatto che in quasi tutte le costituzioni dei paesi
> liberi la liberta' di parola ha uno status superiore alla protezione
> brevettuale. Ed il sorgente di un programma libero e' espressione della
> liberta' di parola.
> Se entrambe queste premesse sono vere, allora e' possibile solo e
> soltanto per il software libero aggirare i brevetti sw(*): rilasciare
> tutti i programmi come sorgente. Eventuali versioni compilate sarebbero
> disponibili a titolo gratuito; se una cosa e' data via gratis quale
> sfruttamento commerciale puo' esserci? E se anche la diffusione di
> binari fosse vietata per programmi che infrangono eventuali brevetti sw
> c'e' sempre la possibilita' che il cliente commerciale scarichi il
> programma e che l'azienda che vive di software libero gli venda la
> consulenza ed il servizio di ricompilazione svolto su sue macchine.
> Cosa ne pensate?
> Ciao
> 	Paolo Redaelli
>
> *: sempre che riescano ad approvarli anche in Europa, cosa che speriamo
> tutti non accada.
> --
>
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