[Discussioni] (SPAM?) convegno creative new commons
f.cortiana a senato.it
f.cortiana a senato.it
Lun 6 Dic 2004 15:36:43 CET
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Carissima, carissimo,
spero che questo messaggio non sia SPAM ma possa risultarti utile.
Insieme ad alcuni amici tra cui il Prof. Rodotà e il Prof. Lessing stiamo
organizzando un convegno volto a ragionare sul tema di cosa siano i beni
universali nella società dell' informazione: siamo infatti convinti che
oggi siamo di fronte alla fondamentale questione di definire cosa sia un
bene comune per garantire i diritti e le libertà democratici a tutti i
cittadini.
Sarei pertanto lieto se volessi partecipare con noi alla riflessione che
si terrà il 18 dicembre presso lo IULM di Milano dalle ore 9 e 30 alle
13.
Ti ringrazio per l' attenzione.
Sen. Fiorello Cortiana.
Per informazioni
tel. 0667064104/3104
3385800291
Dove, Come, Quando
Intendiamo costruire un percorso di iniziative capaci di coinvolgere i
diversi soggetti individuali e collettivi che possano contribuire alla
costruzione di una proposta condivisa; un percorso che non può essere
limitato dai confini nazionali o culturali con i quali ci scontriamo
spesso.
Per questo proponiamo un percorso che viva di momenti di riflessione e di
un luogo virtuale di discussione collettiva e condivisa.
18 Dicembre 2004, ore 9.00
Milano, IULM
?Condividi la conoscenza: nuovi Commons, nuovi diritti?
intervengono:
Stefano Rodotà
Claudio Prado
Lawrence Lessing
Franco Carlini
Carlo Petrini
Carlo Formenti
Enzo Gentile
Monica Frassoni
Mauro Pagani
Fiorella De Cindio
Anna Carola Freschi
Angelo Raffaele Meo
Marco Ciurcina
Dany Cohn Bendit
Moderano: Fiorello Cortiana e Milly Moratti
Condividi la conoscenza: nuovi Commons, nuovi diritti
Un diverso terreno di gioco
Lo sviluppo della Società dell'Informazione richiede di modificare la
definizione dei diritti universali: oggi più che ieri la definizione dei
beni comuni, del valore della condivisione del sapere sarebbe la leva di
un nuovo rinascimento, in un periodo in cui la guerra sembra l'unica
risposta praticata al declino del modello di sviluppo. Mai come oggi la
crisi mostra limiti e opportunità di un diverso modello; ma questo
necessita la definizione di un diritto internazionale che garantisca la
condivisione cooperativa della conoscenza.
La necessità di definire e sviluppare i nuovi commons, beni comuni della
società, liberamente accessibili, riuscendo allo stesso tempo a
valorizzare intelligenze individuali, investimenti economici e bisogni
collettivi è la nuova frontiera politica, sociale ed economica che ci
troviamo ad affrontare.
Definire l'accesso ai saperi collettivi come un diritto universale pone un
problema inedito in termini legislativi, assolutamente in controtendenza
rispetto alla sacralità dei brevetti e del copyright, dato che sempre più
la legislazione europea, occidentale e internazionale utilizza come una
clava e un ricatto di fronte alla crisi di competitività e alle richieste
dei Pesi emergenti. Inoltre grande valore assume la libera accessibilità
delle produzioni intellettuali e immateriali pubbliche, a partire dalla
funzione della ricerca e dell'università; il progetto Genoma, esperienza
di importante investimento pubblico è un caso clamoroso di creazione di
commons, cioè di un sapere condiviso che rivoluziona l'approccio
scientifico, perché fornisce alla ricerca medica di base ed applicata un
nuovo terreno di gioco.
Si pone un problema di regolazione nella condivisione, che possa
consentire sintesi della creatività individuale, degli investimenti
pubblici e privati, dei bisogni collettivi: lo statuto dei lavoratori
della conoscenza, la definizione di un diritto d'autore che riconosca
l'autore in quanto tale e non i diritti connessi di edizione e
sfruttamento pongono al centro la funzione della paternità intellettuale,
ancor prima che il nodo della proprietà intellettuale. La crescita di un
movimento di lavoratori della conoscenza segna un mutamento profondo nella
dimensione storica che abbiamo conosciuto nel secolo passato.
Oggi più che mai si pone il problema di una sintesi tra le domande e i
bisogni di chi vuole condividere le produzioni immateriali con le
aspettative di chi garantisce la biodiversità come pubblico attraverso la
varietà delle produzioni naturali e agroalimentari.
La definizione di un sapere libero e accessibile, in campo scientifico,
nel sistema delle comunicazioni, nell'universo culturale, consentirebbe la
definizione di un nuovo terreno di gioco e di una nuova funzione dello
sviluppo, capace di aprire le porte del fortino occidentale e di riaprire
un canale di comunicazione scientifico e non solo nelle relazioni tra
cultura occidentale e culture emergenti, in alternativa la modello del
conflitto religioso e della guerra preventiva permanente.
Non abbiamo risposte precostituite; questi spunti richiedono un impegno
collettivo che permetta di far incontrare chi oggi si batte contro la
brevettazione del software con chi sviluppa cultura liberamente
distribuibile, chi è impegnato nella difesa degli usi civici naturali con
chi tenta la strada di una ricerca libera e condivisa, chi si batte per
riaffermare, nell'era del lavoro intellettuale e precarizzato, il diritto
alla libertà creativa e chi costruisce quotidianamente un diverso
contenuto della comunicazione di massa. Oggi più che mai è necessario
gettare le basi per la costruzione di un blocco sociale consapevole per la
qualità, capace di costruire un'altra risposta possibile. Per questo ci
incontreremo il 18 Dicembre a Milano, presso lo IULM, con la speranza che
sia un nuovo inizio per una politica della condivisione e per costruire
una sintesi inedita tra vecchi e nuovi diritti.
Fiorello Cortiana, Stefano Rodotà, Franco Bifo Berardi, Carlo Formenti,
Laura Tettamanzi, Angelo Raffele Meo, Franco Carlini, Matilde Ferraro,
Stefano Maffulli, Fiorella De Cindio, Monica Frassoni, Marco Ciurcina,
Mariella Gramaglia, Arturo Di Corinto, Lele Rozza, Giovanna Sissa, Guido
Chiesa, Juan Carlos De Martin, Anna Carola Freschi.
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