[Discussioni] Traduzione prima parte del comunicato stampa di IP Justice

Simone Piunno pioppo a ferrara.linux.it
Mer 25 Feb 2004 23:53:00 CET


On Tuesday 24 February 2004 09:50, Andrea Glorioso wrote:

> allego il  comunicato  stampa di  IP  Justice e  la prima parte  della
> traduzione  in italiano.  La traduzione  e`  molto rapida e ci saranno
> numerosi errori -  spero che altri possano  correggere e riprendere il
> filo   laddove io l'ho lasciato,   perche` per oggi  dubito che potro`
> occuparmene.

-[ traduzione di Andrea, le righe che ho modificato sono marcate a dx ]-

IP Justice Media Release ~ 23 Febbraio 2004

Contatti: Robin D. Gross, Direttore Esecutivo IP Justice 
          +1 415-553-6261           robin a ipjustice.org

Una Controversa Legge sulla Proprietà Intellettuale 

Oggi     e domani (23-24  febbraio    2004)  la controversa  Direttiva
dell'Unione Europea per    l'Imposizione  dei Diritti  di    Proprietà
Intellettuale  ("European  Union  Directive   for the  Enforcement  of
Intellectual Property Rights", IPRED) giungerà alle fasi conclusive di
dibattito all'interno del Comitato    per gli Affari Legali    dell'EU
(JURI).  Nonostante sia  stata criticata   da  gruppi per le   libertà
civili,   da   scienziati e da   settori   dell'industria per  il modo
estremamente rigido in    cui  i consumatori vengono  trattati   dalla
direttiva,   quest'ultima ha    viaggiato   all'interno del   processo
legislativo europeo con una  velocità mai vista   prima e minaccia  di
diventare legge dell'UE entro il prossimo mese.

Lo  scopo   originario  della  direttiva   era l'armonizzazione  delle
legislazioni   che  i    vari Stati     Membri adoperano   contro   le
falsificazioni  commerciali   su  larga scala.    Ma alcuni accordi di  |
corridoio hanno allargato lo spettro della direttiva fino ad includere
qualsiasi violazione - incluse quelle minori, non intenzionali e non a
scopo commerciale come nel caso degli utenti di sistemi P2P.

La direttiva crea nuovi   e potenti strumenti per   l'applicazione      |
delle  norme   relative,  strumenti   che verranno  usati    contro il
consumatore europeo medio   che   abbia  commesso  delle    violazioni
incidentali e non   a scopo commerciale.    Per  esempio, i  dirigenti
dell'industria discografica   potranno  effettuare    perquisizioni  e
sequestri  nelle case  degli  utenti di sistemi   P2P e bloccare conti
bancari in base al semplice sospetto.

Questa direttiva non causerebbe alcun  problema alla maggior parte dei
consumatori se essa  utilizzasse le proprie  "armi  nucleari" contro i
grandi  falsari.  Ma la mancanza di  proporzionalità nei confronti dei
consumatori e delle violazioni a scopo non  commerciale crea un grosso
problema.

"Il Digital  Millenium  Copyright Act  (DMCA) ha creato  simili poteri
extragiudiziari   e   tali     poteri  hanno permesso    all'industria
discografica di     spaventare ed estorcere    denaro  a  migliaia  di
consumatori statunitensi  che utilizzavano sistemi  P2P per scambiarsi
brani musicali" - ha detto Robin Gross, avvocato e Direttore Esecutivo
di IP Justice,  un'organizzazione internazionale per le libertà civili
che promuove   una  legislazione equilibrata  in  materia di proprietà
intellettuale  -  "L'ampiezza  esagerata   della direttiva  permetterà
all'industria  discografica di    violare i  diritti  di  milioni   di
consumatori europei per illeciti minori".                               |

Lo scorso  autunno una coalizione  internazionale di  50 gruppi per le
libertà civili hanno  inviato una lettera  al Comitato  per gli Affari
Legali dell'EU (JURI) invitando quest'ultimo  a respingere la proposta
di  direttiva, a causa del danno   che  che essa  avrebbe  creato alle  |
libertà civili, alla  concorrenza e all'innovazione.  La lettera della
Campagna  per  un  Ambiente Digitale  Aperto   ("Campaign  for an Open
Digital Environment", CODE) è stata tradotta in 9 lingue.

Particolarmente  problematico è   il  fatto che  questa   direttiva ha
attraversato l'intero    processo legislativo a rotta  di   collo.  Il
Proponente della direttiva (che è anche la moglie dell'amministratore   |
delegato di Vivendi-Universal),                                         |
la Sig.ra  Janelly   Fortou, ha utilizzato    il  "Fast Reading",  una
procedura usata raramente per direttive non  controverse in cui vi sia
inoltre un accordo unanime sull'oggetto  di discussione.  Bisognerebbe
far sì  che questa direttiva,  enormemente controversa, sia sottoposta
ad una    seconda lettura  dove le    sue disposizioni possano  essere
adeguatamente dibattute dal pubblico e dal legislatore, prima di venire |
imposte in tutta Europa.

-[ qui parte la mia traduzione della parte successiva ]-

Le pene criminali inizialmente previste nella direttiva sono state 
recentemente escluse dalla proposta in cambio dell'allargamento dello spettro 
ai casi di violazioni incidentali o a scopo non commerciale.  Si tratta di 
una cessione non necessaria, poichè la direttiva (sotto la procedura "Primo 
Pilastro") non aveva l'autorità politica sufficiente per creare una 
sostanziale legge penale. Questa direttiva non può creare pene criminali 
capaci di sostenere uno scontro legale alla Corte di Giustizia Europea.  La 
direttiva dovrebbe passare attraverso la procedura "Terzo Pilastro" per poter 
legittimamente gettare le basi di una legge penale europea sui diritti di 
proprietà intellettuale.  Quindi l'accordo segreto che ha prodotto l'attuale 
testo in cambio della rimoione delle pene criminali era completamente non 
necessario.  Le sanzioni penali erano comunque non appropriate per questa 
direttiva, quindi non c'era alcuna legittima giustificazione perchè l'Unione 
Europea allargasse gli scopi della direttiva anche agli illeciti non 
commerciali in definitiva danneggiando milioni di consumatori Europei.

All'inizio di questo mese, il governo statunitense ha presentato commenti 
inter-agenzia sulla proposta di direttiva europea, supportando l'allargamento 
alle violazioni non commerciali.

Dopo che il Comitato JURI avrà approvato la direttiva il 24 febbraio, essa 
dovrà passare per l'Assemblea Plenaria per un dibattito finale prima del voto 
che sarà l'8-11 marzo 2004.  Gli Stati Membri avranno due anni per il 
recepimento nei loro ordinamenti nazionali dopo che la direttiva sarà 
adottata.

La sezione britannica della Fondazione per una Libera Infrastruttura 
dell'Informazione (FFII-UK) ha proposto una serie di emendamenti che 
ridurrebbero i pericoli cui la direttiva espone i consumatori, inclusa la 
limitazione degli scopi ai soli casi di dimensione commerciale.  Il 3 marzo è 
l'ultimo giorno disponibile per la presentazione degli emendamenti prima del 
voto finale nella Plenaria l'8-11 marzo 2004.

Per maggiori informazioni:

Campagna Internazionale per un Ambiente Digitale Aperto (CODE):
  http://www.IPJustice.org/CODE/

Attuale (16 Feb.) testo della direttiva IPRED
  http://www.ipjustice.org/CODE/021604.html
  http://register.consilium.eu.int/pdf/en/04/st06/st06376.en04.pdf
  http://www.ipjustice.org/CODE/st06376.en04.doc

La lettera di CODE al Comitato Europeo JURI (11 Agosto 2003):
  http://www.ipjustice.org/CODE/translations.shtml

I membri del Comitato Europeo JURI:
http://wwwdb.europarl.eu.int/ep5/owa/p_meps.short_list?ilg=
EN&iorig=committees&ipv=&ipos=&iukconst=&ipolgrp=&icom=C06
&idel=&iothbody=&ictry=&ictry=&iukreg=&iaction=search

Emendamenti proposti dalla sezione britannica della Fondazione per una Libera 
Infrastruttura dell'Informazione (FFII-UK):
  http://www.ffii.org.uk/ip_enforce/andreas2.html

I commenti del Governo statunitense sulla direttiva IPRED:
Inter-Agency Submission with input from USPTO, USTR, US Copyright
Office, US State Dept. (February 2004)
  http://www.ipjustice.org/CODE/usgovt_EUIPRED.html

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IP Justice è una organizzazione internazione per le libertà civili che 
promuove leggi bilanciate sulla proprietà intellettuale.  IP Justice difente 
i diritti dei consumatori ad utilizzare i media digitali in tutto il mondo ed 
è una organizzazione senza scopo di lucro con sede a San Francisco.
IP Justice è stata fondata nel 2002 da Robin Gross, che è il suo Direttore 
Esecutivo.  Per scoprire di più a proposito di IP Justice, visita il sito web 
all'indirizzo http://www.ipjustice.org.

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