[Discussioni] [NEWS] CNIPA, INPS e Riuso software nelle PA

Alfonso Fuggetta Alfonso.Fuggetta a polimi.it
Gio 7 Ott 2004 23:29:24 CEST




On 7-10-2004 11:17, "Simo Sorce" <simo a softwarelibero.it> wrote:


> Ecco su questa frase si devono aggiungere dei distinguo.
> In via semplificata è così, ma nei casi eali ci sono tutta una serie di
> cluasole che regolano questo "alla fine è mio".
> 
> In praticamente tutti i contratti che ho visto, ci sono una serie di
> eccezioni, la più interessanti delle quali solitamente recita una cosa
> del tipo:
>   la proprietà è mia per tutte le parti prodotte specificamente per
>   questo progetto, eventuali librerie o software già pronti saranno
>   concessi in licenza perpetua.
> 
> Ora è chiaro che in questo modo c'è un bel po' di software che finisce
> in un cosiddetto pacchetto "custom" che NON è proprietà della PA.
> Esso è solo concesso in via perpetua ad esclusivo uso della detta PA e
> non redistribuile se non con il consenso esplicito del detentore dei
> diritti che NON è la PA.

Questo è il caso misto che citavo nella mia prima mail.

In questi casi è giusto verificare due cose:

1. Il costo della soluzione. Ovviamente dovrei avere costi molto più bassi.
Esempio: se ti offro una licenza di Word costa qualche decina di euro, se ti
offro di riscriverti Word, costa ovviamente molto di più.

2. Bisogna verificare bene che licenza mi viene proposta e verificare quali
vincoli mi pone.
 
> In casi come questi si evince come il riuso sia minato alla base essendo
> questo software "custom" composto di innumerevoli componenti
> proprietarie e più o meno redistribuibili.

Mi sembra un ragionamento un po' artificioso. Facciamo casi reali. Il caso
sanità non aveva precedenti perché il sistema è nuovo con requisiti nuovi
introdotti dalle ultime riforme. Nella sostanza tutto il software tranne le
piattaforme era software custom. Se c'è un caso in cui la gran parte è
pacchetto (su licenza) vuol dire che rientro di fatto in un caso di
acquisizione di pacchetto (sul quale non abbiamo ancora discusso).

By The Way, qualcuno diceva che non capiva come fosse possibile che non ci
sia nulla di simile. E' semplice. Si tratta di software che implementa
regole e procedure amministrative. Non avete idea dei cambiamenti che si
susseguono e che stravolgono requisiti e quindi software. Oppure ci sono
cose nuove che prima non c'erano. Pensate alle normative sui trapianti.
Adesso c'è un sistema nazionale che gestisce le procedure di espianto e
trasporto. E che software avrei mai potuto riusare visto che prima non c'era
il problema?

Comunque, non capisco quale sia il fine di questa discussione. Il sistema
sanitario, per esempio, gira su mainframe IBM con CICS, DB2 e VSAM. Come
potete pensare che o è tutto open source oppure niente?

> Ora, a me interessa poco una legge che costringa le PA o chiunque altro
> ad ottenere o rilasciare softare come libero copyleft o meno, ma di
> sicuro sarebbe una "best practice" farlo dove possibile, perchè ciò
> permetterebbe alla PA di avere la garanzia di controllare realmente il
> software che si acquisisce, compresa la possibilità di rilaciarlo e
> redistribuirlo a piacere senza i vincoli di cui ho dato solo un piccolo
> esempio sopra.

Ripeto, salvo miglioramenti sempre possibili, oggi si può già fare ed è
stato già fatto. Ho visto sulla lista, se non sbaglio, l'accordo INPS con
qualcun altro.

Alfonso




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