[Discussioni] domanda sugli standard
Marco Ermini
markoer a markoer.org
Gio 9 Set 2004 11:47:39 CEST
<quota chi="Roberto Galoppini">
[...]
>>Qui la tua definizione è carente. Il fatto che uno standard sia coperto
>> da
>>brevetto non significa che non sia liberamente adottabile.
>>
> No, ma è molto probabile, in quanto per poter essere conforme al
> criterio descritto oltre al royalty-free è necessaria anche la libera
> modificabilità: l'ipotesi che qualcuno brevetti qualcosa per poi
> rilasciare a terzi tutti i diritti esiste, ma in generale è piuttosto
> remota (è giustificata infatti solo quando partecipare a un club
> tecnologico che implementi tale specifica risulti più vantaggioso).
Mi sembra che vi stiate concentrando molto su aspetti formali a priori,
che hanno poco senso in quanto la realtà è molto più complessa:
bisognerebbe per prima cosa avere una visione dei processi reali, e poi
casomai cercare di formalizzare quelli.
Il fatto è che in molti ambiti (e questo vale *soprattutto* per gli
standard) non ha senso quella che tu chiami la "modificabilità". Uno
standard è utile in quanto è un punto di riferimento e quindi non cambia:
che senso ha poter modificare l'HTTP 1.1? ha senso soltanto la libertà di
poterlo utilizzare ed implementare liberamente.
Altra cosa è se lo vuoi evolvere, ma anche qui, le definizioni formali
lasciano il tempo che trovano. Bisogna vedere quale è la reale necessità
di evolverlo, e bisogna vedere chi ha interesse e risorse per farlo ed a
che scopo. I tempi in cui il singolo ricercatore geniale si inventava il
World Wide Web sono definitivamente passati, oggi le innovazioni possono
essere realizzate soltanto con la partecipazione di ricercatori pagati da
società (basta cercarsi "Microsoft", "Cisco" o "Lucent" in un qualsiasi
sito che riporti le RFC...).
Comunque, i casi in cui degli standard vengano definiti da alcune società
e resi liberamente utilizzabili non è affatto rara: è quello che succede
praticamente con tutte le RFC e con tutti i protocolli di rete (proprio
perché è nell'interesse generale che la concorrenza si incentri
sull'implementazione).
Ciao.
--
Marco Ermini
http://www.markoer.org
Dubium sapientiae initium. (Descartes)
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