[Discussioni] LinuxWorldExpo: a proposito della cantina.

Alessandro Ronchi alessandro a aronchi.org
Mer 29 Set 2004 02:16:48 CEST


Il giorno mar, 28-09-2004 alle 23:41 +0200, Calogero Bonasia ha scritto:
> Certo e' che ponendo come base un numero molto elevato 
> di "sviluppatori" e ponendomi io ipoteticamente nella veste di
> software 
> house, alla fine "mi costa" poco prelevare dalla comunità qualcosa
> che 
> ritoccandolo poco o niente posso "rivendere" e fare soldi.

Altrettanto vero è che molti possono fare la stessa cosa, e la
concorrenza dovrebbe abbassare i costi. Non credo nella disponibilità
delle persone che ritoccano un software e lo rivendono: se il sf libero
funziona, allora non avrà bisogno delle "offerte", ma si reggerà sul
contributo di tutti. Probabilmente gli sviluppatori che per passione
hanno "donato" il loro lavoro, smetteranno di farlo, ma è proprio nella
continuità dello sviluppo, sia esso pagato o meno, che si basa tutto
questo sistema. Io credo che il software libero andrà avanti anche con
il contributo delle aziende e dei soldi che entreranno nel giro: sta
alla comunità vedere qual'è il suo compito ed agire di conseguenza.
Se oltre a funzionare bene, il software libero dimostra di essere anche
un modello di business che regge ai carichi di un grosso mercato, allora
siamo veramente di fronte ad una rivoluzione grossa, che non può che
espandersi anche ad altri settori. Ma credo sia sbagliato pensare che le
donazioni possano bastare: io, noi e qualcun'altro potrebbero farlo per
senso etico, ma il 99% del mercato è composto da soggetti poco
rispettosi delle norme, figuriamoci dell'etica e della filosofia,
sarebbe molto utopistico!

Comunque credo un ritorno per la comunità ci sarà, ovviamente dipendente
da quanto allarghiamo questo concetto. Se parliamo solo dei LUG e delle
persone che lavorano in maniera volontaria, il business del software
libero può portare due sponsor necessari alla diffusione pubblicitaria
dei prodotti, in cambio di formazione e cultura. 

Se con comunità allarghiamo il cerchio anche alle aziende che lavorano
con il software libero (ed io preferisco questo modo di vedere), credo
che le ricadute positive siano ancora maggiori. Perché i programmatori
potranno fare soldi con quello che prima facevano per divertimento e per
sfizio, gli utenti avranno gli strumenti adatti alle loro esigenze (cosa
che con il volontariato spesso non accade) ad un prezzo veramente
competitivo. 

Per rispondere anche alla domanda "se il software libero riuscirà a
cavarsela anche con tutti i soldi che iniziano a girare", voglio
esprimere un concetto che credo importante. 
Con l'aumento degli attori coinvolti aumenterà anche il software
disponibile, e con questoci sarà anche un incremento degli utenti. Visto
che il numero di persone che utilizzano il bene in questo caso non
diminuisce la sua disponibilità, ma l'aumenta, la comunità avrà vantaggi
ed il software libero non sarà affatto snaturato!
-- 
~~~~~~~~~~~~~~~~~~ Alessandro Ronchi ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
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