[Discussioni] L'espresso sul "copyleft"
Stefano Rosanelli
stefanorosanelli a virgilio.it
Mer 16 Feb 2005 12:10:11 CET
Alle 18:03, martedė 15 febbraio 2005, Francesco Potorti` ha scritto:
> Sė, so che al peggio non c'č mai fine :-)
Ti diro', sono abituato a leggere delle VERE schifezze!! ;-)
> Sė, se avesse titolato l'articolo in modo diverso, e avesse evitato
> di usare la parola copyleft ci sarebbe poco da ridire. C'č da ridire
> sugli errori, quindi se l'articolo non contenesse errori, nessuno
> avrebbe da ridire :-)
Il titolo e' sbagliato, siamo d'accordo.
E la prima parte e' quantomeno "traballante", ma da quando parla di
Creative Commons e' discreto.
> Non c'č nessun accostamento velato, c'č completa identificazione.
> Nell'articolo, ripeto, "copyleft" vuol dire "copia gratuita".
Il problema pero' e' che non parlando di software le cose cambiano un
bel po'. I concetti di sorgente aperto, modifica, redistribuzione delle
modifiche hanno poco [o meno] senso.
Per questo sono nate le Creative Commons.
"Copia gratuita" quindi qui ha senso [ok, facciamo finta che non si
parlasse di copyleft ma di CC].
Quello che intendevo dire e': differenziare chi vuole "scaricarsi tutto
indiscriminatamente aggratis" e chi promuove la produzione di contenuti
nuovi "scaricabili".
Chi vuole usare il copyright "classico" deve poterlo continuare a fare,
IMHO. L'importante e' sapere che esistono licenze piu' "intelligenti"
anche al di fuori del software.
--
Linux user: #316238 - http://counter.li.org -
NO ai brevetti sul software in Europa - http://nosoftwarepatents.org -
More information about the discussioni
mailing list