[Discussioni] L'espresso sul "copyleft"
Marco Ermini
marco.ermini a gmail.com
Mer 16 Feb 2005 11:43:30 CET
[...]
> È più o meno come leggere un articolo titolato: "assoluto? no, ecco la
> relatività", che poi continuasse spiegando che la relatività è una
> teoria ora molto in voga, che essenzialmente vuol dire che tutto è
> relativo (il che non è vero) e che molti la utilizzano. Senza mai
> nominare Einstein, né mai dire che è una teoria della fisica. Cosa
> diresti di un simile articolo? Che è meglio che se ne parli piuttosto
> che non? Io non sono sicuro che sia un bene che se ne parli così.
[...]
Direi che, come sempre, la cosa più rilevante non è affatto che il
giornalista sia un villano - la cosa non mi giungerebbe affatto nuova
-, ma che come troppo spesso accade si estende una teoria ad un campo
che non le compete... dalla fisica alla filosofia con scioltezza - dal
software all'etica ed alla morale con altrettanta scioltezza... e non
siamo in una lista certamente vaccinata contro questi problemi (come
dire "guarda prima ai problemi concettuali tuoi, poi a quelli degli
altri"...).
Poi direi che magari a qualcuno qualche dubbio viene, e forse
l'articolo ha raggiunto il suo scopo che è meramente divulgativo -
forse qualcuno approfondirà. Se qualcun altro anziché considerarlo
"divulgativo" lo considererà "informativo" farà ovviamente un discreto
errore - su questo siamo d'accordo -, ma magari non avrà ricevuto
informazioni necessariamente più sbagliate di quelle che riceve da chi
invece spesso e volentieri si spaccia per "esperto"...
Mah, l'unica come sempre è prendere tutto con una buona dose di
coscienza critica, ascoltare tutte le campane - soprattutto da parte
di chi ha una formazione specifica ed un curriculum professionale
sull'argomento in questione, qualsiasi esso sia. E non pensare che la
gente è imbecille, che queste cose non le sappia e che non si accorga
che ciò che legge è una massa di idiozie... come è stato detto più
volte, in Italia (a differenza di molti altri paesi in cui il
giornalista è un professionista serio) le uniche specializzazioni per
gli editorialisti sono la nera, la rosa e lo sport.... e tutto il
resto è un calderone indiscriminato, formatore di "tuttologi" da cui
non puoi sperare molto di più che "ne parlino". Sta poi ai lettori
formarsi una capacità critica e reperirsi fonti più attendibili.
Superiamo il vecchio pregiudizio intellettualistico di doverci
relazionare al pubblico come se dovessimo "educare". Scendiamo dal
piedistallo... e facciamo scendere pure i giornalisti, sono esseri
umani. Dopo aver sentito giornalisti "blasonatissimi" giustificare
guerre e stragi di civili con gli argomenti più assurdi e cinici,
pensi che la gente prenda più ciò che dicono come oro colato? io credo
che la media credibilità della classe giornalistica in sé sia ai
minimi storici...
Ciao.
--
Marco Ermini
http://www.markoer.org
Dubium sapientiae initium. (Descartes)
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