[Discussioni] gnuvox (era: Informazione pubblica: bene comune)

simo s a ssimo.org
Mer 5 Lug 2006 22:32:34 CEST


On Wed, 2006-07-05 at 21:46 +0200, Vittorio Bertola wrote:
> L'altra nota che ti faccio è che le "idee della società civile" sono 
> estremamente più variegate di quelle di questo ambiente.

Mai sostenuto il contrario, ma la societa' civile include _anche_ questo
ambiente.

> No, assolutamente. Ti garantisco che anche il più fesso sistema di DRM 
> (persino quello basato sull'autorun del CD di Windows, che bypassi con 
> lo shift) elimina almeno il 90% dei tentativi di duplicazione. Del 
> resto, i progettisti di sistemi di sicurezza (avevo parlato con alcuni 
> di loro ai tempi di SDMI) non si aspettano certo che i propri sistemi 
> restino inviolati, lo scopo è guadagnare qualche anno di tempo e nel 
> frattempo sviluppare il prossimo sistema.

Si questo e' diventa tristemente not a chiunque ci ragiona sopra due
secondi.

> La "cieca difesa" io non l'ho vista, sto solo spiegando che mi sembra 
> ragionevole che si vogliano mettere dei vincoli alla copia;

Ecco questo e' il punto di maggior dissenso che io ho con te, io non
trovo ragionevole che ci siano dei vincoli alla copia cosi' come non
viene messo un limitatore su tutte le auto che superano i 130. Io sono
convinto che l'utente debba avere il diritto di copiarsi la musica
privatamente. E bada bene che non voglio difendere lo scambio illegale
di musica o film, parlo sempre di uso privato (fair use).

>  il problema 
> è proprio la mancanza di regole che difendano il diritto dei consumatori 
> di non pagare lo stesso contenuto più volte.

Diritto che si scontra frontalmente con l'impossibilita' di copia.

> E' possibile che, alla fine, in un ambiente di fiducia reciproca, 
> l'industria del contenuto intellettuale possa funzionare anche solo con 
> dei DRM di tipo descrittivo, anzichè con quelli di tipo prescrittivo.

Toh, che strano, esattamente come e' stato fino ad adesso fin
dall'invenzione delle musicassette e dei registratori un eone fa ...

> In 
> questo senso, forse sarebbe un passo avanti se chi si oppone ai DRM 
> prescrittivi sviluppasse un sistema di DRM descrittivi e una relativa 
> infrastruttura di pagamento (flat o non flat possiamo discuterne, ma su 
> base volontaria a questo punto).

Non vedo perche' volontaria. Non capisco perche' non possiamo essere
sufficientemente civili da pagare se e' legale e richiesto. e' tutta una
questione di fiducia e bilanciamento dei prezzi. Se le richieste sono
eque e non rapine un sistema basato sulla fiducia puo' funzionare molto
bene.

> (Tra l'altro, il problema della remunerazione del contenuto gratuito è 
> comunque generale: l'industria dei contenuti - e parlo anche di chi fa 
> siti Web, ad esempio - ce l'ha a morte con le telecom, perchè la telecom 
> incassa un prezzo per l'accesso che è giustificato anche dalla 
> disponibilità di contenuti. Ci sono state varie proposte di introdurre 
> sistemi di compensazione per trasferire una parte del costo di accesso a 
> chi fa contenuti, solo che non ce ne sono di praticabili al momento.)

Questa proposta mi sembra proprio Balzana, lungi da me fare il difensore
di certe telecom, ma questo discorso e' l'equivalente di sostenere che
le citta' d'arte dovrebbero chiedere a societa' autostrade una parte dei
profitti perche' in fondo se ci sono molti turisti che usano
l'autostrada e' perche' vogliono andar a visitare i musei in altre
citta', e cosi' via dicendo per qualunque attivita' commerciale e non
che richiede lo spostamento di cose o persone.

La rete e' una infrastruttura, deve essere neutrale e il costo di
accesso deve essere il piu' basso possibile proprio perche' possa essere
quel potente strumento di comunicazione e scambio che e' oggi e tutti
possano permettersela.

> > Se puoi spiegarmi perche' ritieni DRM e profitti inseparabili 
> 
> Quanta gente in Italia si "autoriduce" il canone RAI pur guardando la 
> RAI tranquillamente?

Proponi un prelievo preventivo del canone su base generale e
indiscriminata ?
Con me caschi male io sono quasi 3 anni che non ho la televisione (e non
la guardo proprio non ho una scheda TVtuner sul computer o cose simili),
pensi che la RAI si sia mai degnata di mettere una casella che dice
semplicemente: "non ho la televisione" quando mi manda le sue lettere
minatorie?
In ogni caso il caso e' ben diverso, la RAI e' un servizio pubblico il
CD di Tiziano Ferro no.

> Tu quanti CD hai comprato nell'ultimo anno, e invece quanti ne hai 
> scaricati via peer to peer?
> (rischio, eh, che non ti conosco)

Caschi male ancora, nell'ultimo anno ho comprato qualche CD in aeroporto
per passare il tempo, acquisto qualche DVD via amazon quando ne ho
voglia, e generalmente ascolto musica libera o licenziata via podcast.
Non ho copiato un solo CD e mi saro' scaricato a mala pena 5-6 film
(alcuni introvabili in commercio) a fronte di una 30ina di DVD.

> > Lascia pure fuori gli autori, e' sempre piu' evidente che sono nella
> > maggior parte dei casi contrari ai DRM,
> 
> Dipende. Chiedilo a Faletti :-D

Accuso il colpo e capitolo, Faletti e' un autore di levatura tale da non
poter certamente contestare gli aulici concetti che enuncia ... del
tutto disinteressatamente e in modo cosi' bilanciato e profondo ...

> > Infine forse si dovrebbero anche cambiare le aspettative di
> > remunerazione perche' con internet l'intermediario, se c'e', e'
> > destinato a ridimensionarsi fortemente perche'' i costi di riproduzione
> > sono in caduta libera e quindi giustamente il mercato prova a muoversi
> > per rimuovere una "tassa" editoriale ormai inutile.
> 
> Quanti comprerebbero i dischi di Tiziano Ferro (per fare un nome a caso) 
> se non ci fosse una major a "costruirlo" e pubblicizzarlo?
> (Io non li compro, per capirci.)

Ma onestamente, ma perche' dovrebbe interessarmi, io capisco benissimo
che alle major interessa, ma a me cittadino che vuole una policy
bilanciata e possibilmente musica di qualita' e non merda prefabbricata
(senza alcuna offesa o riferimento a Tiziano Ferro di cui non conosco
l'opera e manco mi interessa) ma che mi frega se Tiziano Ferro non
vende?

Adesso non e' che mi invento l'esclusiva e l'obbligo di pagare diritti
ai contatori di petali di margherite solo perche' essi possano esistere
e trarre profitto dal fatto che gli piaccia contare le margherite.

Se Tiziano Ferro e' bravo e valido, sara' sempre apprezzato con o senza
le major e comunque se e' veramente bravo muovera' comunque un giro di
soldi tale da permettersi la pubblicita' che gli serve per farsi
conoscere ancora di piu'.

Ripeto a me non interessa il tutto gratis, se possibile preferisco il
tutto libero, ma cio' che piu' mi interessa e' che non si venga
ingabbiati e censurati in nome di un monopolio artificiale concesso, in
teoria, per ben altri scopi.

Fosse per me accetterei ben volentieri un sistema che remunera tramite
tassazione pubblica gli artisti (spazzando via le major come le
conosciamo oggi) direttamente in base al gradimento che trovano presso
il pubblico. Peccato che un sistema del genere sia estremamente
difficile da realizzare in modo che sia efficace, non sia abusabile, e
non invada la privacy dei cittadini, per cui e' forse il caso di trovare
altre vie che comunque non possono essere semplicemente l'affermazione
dello status quo attraverso ingabbiamenti tecnologici.

> Però non sono convinto che veramente, senza 
> coercizione al pagamento, qualcuno continuerebbe a investire cento 
> milioni di dollari a botta per fare dei film (alcuni certamente orridi e 
> commerciali, ma altri piuttosto belli).

Beh visto che al momento i film (quelli di successo) si ripagano tutti
al botteghino prima ancora che passino a fare altre palate di soldi con
la vendita e il noleggio, non mi pare che ci sia sto gran pericolo.
E non mi venire a dire che andare al cinema e pagare volontariamente per
vedere un film sia una coercizione.
Se passiamo al mondo musicale poi i costi sono ormai ridicoli rispetto
ai guadagni e chiaramente sbilanciati e fuori da ogni logica secondo me.

> > Per come la vedono molti software libero e DRM sono mutualmente
> > incompatibili ed in effetti e' ben difficile trovare delle
> > compatibilita', visto che DRM significa necessariamente (tranne per
> > hardware TC) segretezza del codice sorgente (almeno per come intendo il
> > DRM le major e l'industria, un DRM di tipo mandatorio).
> 
> Veramente mi risulta che nella crittografia moderna la segretezza stia 
> nella chiave, non nell'algoritmo.

E la chiave dove sta secondo te ?

> Oppure, può darsi che si possa costruire un sistema in cui la copia è 
> libera ma pagano tutti via equo compenso sull'accesso alla rete; ma non 
> sarebbe più equo un sistema in cui pago per l'uso, e se non ascolto 
> musica non pago nulla?

Sono decisamente contrario ad un pagamento generico visto che sarebbe
necessariamente non meritorio e renderebbe ancora piu' parassiti gli
attuali beneficiari che gia' ciucciano bene bene alle nostre spalle
quando dobbiamo comprare (in Italia) CD per fare backup dei nostri dati
e, grazie all'equo (per chi?) compenso, finiamo per pagare delle royalty
a qualche musicista' o filmografo che ci fa onestamente schifo e non ci
sogneremmo mai di finanziare.

> > E secondo te FSF, che per licenza avrebbe il diritto di buttare fuori
> > una GPLv3 senza parlarne con nessuno, perche' invece ha messo in piedi
> > un tavolo di discussione "multistakeholder" della durata di un anno e
> > piu' per discutere la licenza e cercare di ottenere il consenso di
> > coloro che poi dovranno andare ad utilizzarla ?
> 
> Ok, capito.
> Probabilmente gli oppositori alla v3 sono una minoranza?

Probabilmente la maggior parte di quelli che si oppongo alla v3 sono
contrari anche alla v2 e a tutto il copyleft? Ti sei mai chiesto che
licenza usasse per il proprio software chi ti ha criticato la v3?

> > Ma visto che al rilascio di GPLv3 manca ancora un bel posso posso
> > certamente fin d'ora rilicenziare il proprio software come GPLv2 only e
> > andare avanti. Quindi per favore vediamo di uscire da questo circolo di
> > accuse infondate.
> 
> Ok. Probabilmente ho sopravvalutato il potere coercitivo della FSF.

Sopravvalutarlo vuol dire che c'e', io sto potere coercitivo proprio non
lo vedo, dove sta?

> >>Aspetta, dov'è esattamente che ho scritto che i DRM sarebbero utili ai 
> >>paesi in via di sviluppo?
> > 
> > Da questa tua frase puo' sembrare che tu pensi che i DRM fanno bene ai
> > paesi in via di sviluppo: 
> > "nei contesti che frequento io, dove pure si parla di software libero ma
> > dal punto di vista dell'utilizzatore (ad esempio da chi si occupa di 
> > cooperazione nei paesi in via di sviluppo), questo accanimento contro i 
> > DRM raramente viene condiviso."
> 
> In genere, chi fa cooperazione spinge il software libero per abbattere 
> il costo insostenibile delle licenze di Windows (e gli altri fenomeni 
> come il lock-in su formati proprietari e così via). Ma trova 
> assolutamente giusto che i contenuti vengano protetti in qualche modo.

Io trovo giusto che vengano pagati, visto ;'attuale sistema, se cosi'
richiede l'autore. La "protezione" e' un aspetto laterale. Il problema
ormai e' che il lavaggio del cervello delle major, che casualmente
spesso hanno interessi forti o collusioni nella stampa, e' totale, per
cui non importa il compenso, importa la protezione ... e il controllo,
da buona societa' fascio-orwelliana verso cui ci piace tanto di andare.

Simo.




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