[Discussioni] gnuvox (era: Informazione pubblica: bene comune)

Alberto Cammozzo mmzz a stat.unipd.it
Gio 6 Lug 2006 23:13:28 CEST


On Thu, Jul 06, 2006 at 09:56:33PM +0200, Vittorio Bertola wrote:
[...]
> 
> Questo dimostra che il problema di queste persone non è di principio, ma 
> essenzialmente pratico: l'opzione che minimizza il danno complessivo 
> (ossia le minacce allo status quo) è quella preferibile. Per questo 
> motivo, io sono convinto che una soluzione di mediazione che permetta a 
> queste persone una continuazione normale del proprio business, anche 
> rinunciando ad alcune forme eccessive di controllo o di sfruttamento 
> che, sotto sotto, loro stessi sanno difficilmente difendibili, potrebbe 
> rappresentare una soluzione possibile.

	Questo dimostra a mio avviso che quella gente non ragiona col
	cervello ma con gli avvocati, senza offesa per i legali in lista.

	E' una vera e propria restaurazione che cerca di annullare gli
	effetti della rivoluzione digitale e ristabilire i privilegi feudali 
	dei proprietari dei mezzi di distribuzione. Finira' abbastanza presto.

[...]

> >Non vedo perche' volontaria. Non capisco perche' non possiamo essere
> >sufficientemente civili da pagare se e' legale e richiesto. e' tutta una
> >questione di fiducia e bilanciamento dei prezzi. Se le richieste sono
> >eque e non rapine un sistema basato sulla fiducia puo' funzionare molto
> >bene.
> 
> Tutto sommato lo credo anch'io, ma credo anche che starebbe a noi 
> l'onere di metterlo in piedi e provare che funzioni.

	Si chiama il piacere dell'onesta', e sta in piedi da millenni.
	Deve essere reciproco per funzionare.
	E adesso non funziona.
[...]
 
> Vero... ma occhio a quelli che ti regalano qualcosa che ha un costo, 
> almeno se sono aziende, perchè poi tenteranno di recuperare i soldi 
> sfruttandoti in qualche altro modo.

	Vero nella maggior parte dei casi, ma le imprese lungimiranti non fanno cosi'. 
	Sanno che costruire degli ambienti nei quali tutti possono competere permettera' 
	ai migliori di emergere, e lo fanno se credono di essere i migliori. Chi non
	si fida delle proprie capacita' e strategie cerca di erigere barriere all'ingresso 
	e chiudere i dati degli utenti per legarli a se. E si vede bene di questi tempi
	chi si comporta come SCO e chi no.

	(Nel caso interessasse approfondire, Porter ha teorizzato molto bene questa cosa 
	insieme a Kramer in  "The corporate advantage of Corporate Philantropy". Non ha avuto
	la lungimiranza di pubblicare l'articolo liberamente, pero' :-( )

 
> >>Tu quanti CD hai comprato nell'ultimo anno, e invece quanti ne hai 
> >>scaricati via peer to peer?
> >>(rischio, eh, che non ti conosco)
> >
> >Caschi male ancora, nell'ultimo anno ho comprato qualche CD in aeroporto
> >per passare il tempo, acquisto qualche DVD via amazon quando ne ho
> >voglia, e generalmente ascolto musica libera o licenziata via podcast.
> >Non ho copiato un solo CD e mi saro' scaricato a mala pena 5-6 film
> >(alcuni introvabili in commercio) a fronte di una 30ina di DVD.
> 
> Facciamo un sondaggio in lista? (Anonimo, eh)

	Beh anche con me caschi male. Sono un fedelissimo di archive.org,
	non ho la TV e non "scarico". 
	La mia religione (La Chiesa Consumista dei Santi Ottimisti) mi 
	impedisce di spendere piu' di 10 euro per un DVD o CD. Catechismo
	gratis su richiesta.

	(BTW, chi ci sta a fare una associazione di _non_ possessori di TV 
	che si e' rotta delle mosse intimidatorie della RAI?)

> >>>Lascia pure fuori gli autori, e' sempre piu' evidente che sono nella
> >>>maggior parte dei casi contrari ai DRM,
> >>
> >>Dipende. Chiedilo a Faletti :-D
> >
> >Accuso il colpo e capitolo, Faletti e' un autore di levatura tale da non
> >poter certamente contestare gli aulici concetti che enuncia ... del
> >tutto disinteressatamente e in modo cosi' bilanciato e profondo ...
> 
> Ma le putt... pardon, le opere d'arte che scrive piacciono a milioni di 
> italiani, e se lui se le vuole far pagare, non ha il diritto di farlo? 
> Esistesse anche un solo autore al mondo che non vuole rilasciare i suoi 
> contenuti liberamente ma in modo proprietario, perchè non deve aver modo 
> di farlo tranquillamente e con tutte le protezioni del caso?

	Molte cose cambiano. 
	Prima della rivoluzione francese nessuno ci vedeva nulla di male 
	a pagare i diritti ai nobili per macinare. Sono in tanti a non essersi
	ancora accorti che quella digitale e' una rivoluzione. Con annessi
	e connessi. (Si, comprese le teste.)

[...]
 
> Ce l'avevano i paesi comunisti... :-) Eppure non è che ci ricordiamo i 
> grandi capolavori della musica russa degli anni '60, al posto dei 
> Beatles e dei Rolling Stones.
[...]
> E' anche possibile che non ci sia, e che l'unica strada sia veramente 
> collettivizzare il sapere in modo completo; ma a quel punto è necessario 
	
	Collettivizzare ...
	Mi suonava familiare... Oltre ai comunisti, intendo...

	<http://www.pluto.it/files/meeting2001/atti/vitaminic_il_futuro_del_software_libero.pdf>

	La mia personale risposta alle domande delle slide 12 e' un forte si. A tutte e due.

	ciao :-)

		mmzz






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