[Discussioni] Re: La propietà
Nicola A. Grossi
k2 a larivoluzione.it
Ven 9 Giu 2006 17:29:37 CEST
simo Scrive:
> Probabilmente mi sono perso la discussione o non l'ho notata, non sono
> certo il guardiano della lista, e non mi occupo delle diatribe altrui.
Se non ti occupi delle diatribe altrui, non capisco il perché del tuo invito
a chiedere scusa a Somma per il tono da me usato.
Non mi pare proprio di avere insultato nessuno, ma di avere usato un tono
critico e sarcastico nei limiti della civile convivenza: quindi l'intervento
di un terzo non mi sembra necessario (anche perché il terzo non sembra
essere super partes e Somma, che non è il Sommo Pontefice, può rispondermi
quando e come vuole). Dico: non necessario... ma non ho nulla in contrario,
perché ognuno è responsabile di quello che dice, per cui ognuno è libero di
esprimersi liberamente. E siamo sempre più off, ma valeva la pena chiarire.
> Se c'e' una distorsione nel campo musicale me ne dolgo, ma allora forse,
> prima di attaccare a testa bassa si dovrebbe verificare di quale ambito
> si stia parlando.
Guarda, io la testa ce l'ho alta e solitamente ragiono:
purtroppo, l'ambito musicale (hai detto niente... ) non è affatto il solo
ambito in cui il plagio è oggetto di distorsione.
Per questo parlavo della necessità di ridisegnare in molti ambiti il
concetto di plagio, avvicinandolo al concetto cui tu fai riferimento.
Tutto il mondo ha sentito recentemente parlare della causa che, in qualità
di convenuto, ha visto protagonista l'autore de "Il Codice Da Vinci".
Bene: non c'era nemmeno una frase copiata.
Era l'*idea* che non era originale e l'accusa era *plagio*.
Cosa vuol dire questo?
Vuol dire che non essendoci una trattazione specifica riguardo "il plagio
nel software" ed essendo il software valutato alla stregua di un'opera
letteraria dalla Convenzione di Berna, con il concetto di plagio dominante,
c'è il rischio di vedere un giorno sentenze allucinanti (e se andiamo avanti
di questo passo, stai certo che ci arriviamo... prima negli USA e poi in
Europa).
Ecco perché, lo ripeto, non sono favorevole alla severa punizione del
plagiatore così com'è concepito oggi, ma ad un suo nuovo profilo.
Saluti,
n.a.g.
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