[Discussioni] Re: La propietà
simo
s a ssimo.org
Ven 9 Giu 2006 19:18:54 CEST
On Fri, 2006-06-09 at 17:29 +0200, Nicola A. Grossi wrote:
> Non mi pare proprio di avere insultato nessuno, ma di avere usato un tono
> critico e sarcastico nei limiti della civile convivenza: quindi l'intervento
> di un terzo non mi sembra necessario (anche perché il terzo non sembra
> essere super partes e Somma, che non è il Sommo Pontefice, può rispondermi
> quando e come vuole). Dico: non necessario... ma non ho nulla in contrario,
> perché ognuno è responsabile di quello che dice, per cui ognuno è libero di
> esprimersi liberamente. E siamo sempre più off, ma valeva la pena chiarire.
Non ho capito cosa voglia dire che il terzo non e' super partes, ma
siccome siamo evidentemente OT ti chiedo di rispondermi in privato a
questa parte e concentrarci in lista sull'argomento del plagio.
> > Se c'e' una distorsione nel campo musicale me ne dolgo, ma allora forse,
> > prima di attaccare a testa bassa si dovrebbe verificare di quale ambito
> > si stia parlando.
>
> Guarda, io la testa ce l'ho alta e solitamente ragiono:
> purtroppo, l'ambito musicale (hai detto niente... ) non è affatto il solo
> ambito in cui il plagio è oggetto di distorsione.
> Per questo parlavo della necessità di ridisegnare in molti ambiti il
> concetto di plagio, avvicinandolo al concetto cui tu fai riferimento.
>
> Tutto il mondo ha sentito recentemente parlare della causa che, in qualità
> di convenuto, ha visto protagonista l'autore de "Il Codice Da Vinci".
> Bene: non c'era nemmeno una frase copiata.
> Era l'*idea* che non era originale e l'accusa era *plagio*.
> Cosa vuol dire questo?
Ha vinto o perso?
Dubito fortemente che una causa del genere abbia una qualunque speranza
di essere vinta.
> Vuol dire che non essendoci una trattazione specifica riguardo "il plagio
> nel software" ed essendo il software valutato alla stregua di un'opera
> letteraria dalla Convenzione di Berna, con il concetto di plagio dominante,
> c'è il rischio di vedere un giorno sentenze allucinanti (e se andiamo avanti
> di questo passo, stai certo che ci arriviamo... prima negli USA e poi in
> Europa).
Personalmente ritengo questa ipotesi assai irrealistica. Pero' siccome
sono anche abituato a non meravigliarmi di niente prendo atto che una
qualche rischio remoto forse c'e'.
> Ecco perché, lo ripeto, non sono favorevole alla severa punizione del
> plagiatore così com'è concepito oggi, ma ad un suo nuovo profilo.
Venendo dal mondo del software io intendo plagio in un modo solo,
appropriazione di codice per spacciarlo a proprio nome, immagino e spero
Somma intendesse lo stesso, anche perche' non vedo cosa altro possa
voler dire plagio nel nostro contesto.
Io sono favorevole alla severa punizione del plagio (per una definizione
molto rigorosa di plagio). Di certo non sono favorevole ad alcuna
sanzione penale nel campo del diritto d'autore, per cui va anche
probabilmente definito cosa vuol dire severa.
Se per altri contesti e' necessario rivedere cosa si intende per plagio,
come sembra, allora puo' avere anche senso definire cosa voglia dire per
i vari tipi di opera e quindi anche per il software in ultima analisi.
Io sono sempre piu' convinto che per il software andrebbe studiato un
diritto sui generis ma il momento non e' quello giusto, imho meno si
toccano queste leggi meglio e', visto che di solito ogni volta che
vengono toccate i fortissimi poteri lobbistici dei soliti noti riescono
ad introdurre bestialita' ben piu' gravi delle eventuali migliorie.
Simo.
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