[Discussioni] gnuvox (era: Informazione pubblica: bene comune)
Vittorio Bertola
vb a bertola.eu.org
Mar 20 Giu 2006 00:45:07 CEST
Antonio Russo ha scritto:
> Tristezza è leggere messaggi come questo che non apportano nulla alla
> discussione. Questo a mio avviso è un periodo fondamentale per le
> persone che ci tengono alla diffusione del software libero poiché è
> arrivato il momento di cambiare i vecchi schemi. Ogni giorno sempre più
> persone si avvicinano al mondo del software libero, sia come utenti,
> sviluppatori oppure come aziende che cercano di fare business, e tutto
> ciò è un bene.
> Le associazioni storiche non stano reagendo a questo cambiamento e
> invece di aprirsi si chiudono sempre in se stesse.
Ciao,
forse questo non è il momento giusto per intervenire per una persona che
come me essenzialmente lurka la lista, anche perchè inevitabilmente si
parla anche di divergenze personali che non conosco più di tanto e in
cui non voglio entrare.
Volevo però esporre il punto di vista di una persona che si occupa da
molti anni di politiche di Internet in una serie di sedi nazionali e
internazionali, fino alle Nazioni Unite.
In queste sedi purtroppo la comunità del software libero, e con essa una
parte fondamentale dei principi e delle forze che hanno fatto sviluppare
Internet, fanno molta fatica a partecipare. Questo perchè persino
all'interno dei gruppi della società civile, magari popolati da persone
meno tecniche ma che condividono certi ideali di diffusione della
conoscenza e di difesa dei diritti degli individui che usano la rete, le
associazioni del software libero hanno sempre costituito un mondo a
parte; è risultato praticamente impossibile costruire un dialogo.
Di fronte all'invito fatto ai massimi esponenti del movimento di
partecipare e portare le proprie idee all'interno di alcuni processi
delle Nazioni Unite, le risposte sono state del tipo "non potete parlare
di proprietà intellettuale finchè non smettete di usare questo termine",
o peggio ancora "non potete parlare di software libero, perchè non c'è
nel vostro gruppo un rappresentante scelto e approvato da noi" (come se
il concetto di software libero fosse (C) FSF).
Il risultato è che persino quei gruppi che sarebbero naturali alleati
delle cause di questa comunità, parlando delle persone e associazioni
che anche tu nominavi, utilizzano appellativi come "bigotti" o
"talebani"; invece che un messaggio di libertà e tolleranza si sta
mandando un messaggio di chiusura e ristrettezza mentale, e questo è
terribile, perchè permette all'industria di far passare il software
libero come una follia di "quattro pazzi antisociali e comunisti",
invece che come un grande strumento di condivisione, libertà e progresso
(anche economico).
Dal mio punto di vista, quindi, qualsiasi presa di coscienza che possa
rendere il mondo del software libero un po' più aperto al dialogo e alla
comprensione di punti di vista diversi dal proprio è non solo meritoria,
ma necessaria se non si vuole perdere nel lungo termine la lotta contro
la privatizzazione della conoscenza e la centralizzazione del controllo.
Spero di non aver offeso nessuno... ma queste sono le mie percezioni, da
persona che rispetto a questo movimento sta dentro culturalmente ma
fuori organizzativamente, anche proprio perchè amante del dubbio e delle
eresie, e odioso di qualsiasi chiesa e religione.
Ciao,
--
vb. [Vittorio Bertola - v.bertola [a] bertola.eu.org]<-----
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