[Discussioni] proposta dmint.it

Francesco Potorti` pot a potorti.it
Lun 9 Ott 2006 13:55:20 CEST


Alberto Cammozzo:
>	Mi spiego meglio:  mi pare che la tendenza attuale sia di lasciare 
>	la scelta sui processi di regolazione alla loro semplice 
>	realizzabilita' tecnica, indipendentemente dalla loro aderenza 
>	a principi piu' o meno condivisi, contrariamente a quanto avviene 
>	in altri ambiti (ad esempio l'eutanasia). 

Se un'invenzione diventa utilizzabile in un tempo breve, prima che la
società possa metabolizzarne gli effetti, i vantaggi e i pericoli, è
inevitabile, a meno di imporre un controllo sociale a priori sulla
ricerca e sulla commercializzazione delle novità, che personalmente
spero non ci sia.  L'eutanasia non è una novità, esiste da sempre, è per
questo che esistono leggi sull'argomento e esiste una coscienza sociale
ben radicata su di essa.

>					  I motivi forse stanno, oltre 
>	che nella pressione di forti gruppi di interesse, nella mancata 
>	percezione della portata delle incalzanti innovazioni e degli
>	effetti collaterali della loro adozione.

Esatto.  Progresso tecnico più rapido a diffondersi della consapevolezza
dei suoi effetti.

>	Questo ci mette in un mondo in cui la tecnologia viene 
>	applicata per forzare l'obbedienza a scelte altrui senza 
>	che su questi processi via sia stata mai una scelta politica 
>	democratica degna del nome.

È vero anche l'opposto.  Un mondo in cui la tecnologia viene applicata
per sottrarsi alle forzature di obbedienza a scelte altrui senza che su
ciò vi sia mai stata una scelta politica.

Siamo nel far west, è quello il bello :-)

>	La direzione e' quella di una societa' che definisce
>	l'architettura di un mondo in cui disubbidire sara' tecnicamente
>	sempre piu' difficile. Questo e' per un verso desiderabile, per
>	un altro pericolosissimo.

Si può dire anche il contrario: un mondo in cui le possibilità di
disubbidire si fanno sempre più numerose, efficaci e difficili da
controllare.

>	Come ho detto prima, voglio poter usare le macchine, senza 
>	rinunciare a scegliere se usarle.

E probabilmente la diffusione capillare di software libero è un tassello
essenziale di questa possibilità di scelta.



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