[Discussioni] Re: FSFE non ha condiviso affatto la piattaforma politica dei Pirati svedesi
Nicola A. Grossi
k2 a larivoluzione.it
Dom 24 Set 2006 18:58:17 CEST
Giovanni Scrive:
> Nicola A. Grossi wrote:
>
>> Non afferro il nesso di causa-effetto.
>
> Semplicemente, dicevo, si tratta sempre di rapporti di forza: se si ha
> la forza di contrastare le eventuali rappresaglie degli altri paesi, si
> può tranquillamente decidere a cosa aderire e a cosa no. Basta pensare
> al protocollo di Kyoto, dove il paese con la maggiore emissione di
> sostanze inquinanti può evitare di firmare senza temere sanzioni.
>
> Quindi gli spazi di manovra ci sono, a patto che si raggiunga una
> posizione forte. E' in quest'ottica che ad esempio si può leggere anche
> l'alleanza antiamericana che unisce molti, da Chavez ad Ahmadinejad.
Il tema della proprietà intellettuale è intimamente connesso con i rapporti
commerciali globali. La WIPO è un organo del WTO.
La drastica riduzione del copyright è impensabile senza un profondo e
diffuso mutamento dei rapporti commerciali internazionali.
Pretendere oggi una drastica riduzione del copyright è come dare
l'anticoncezionale a un bimbo già nato.
>> Più che uno slogan è una frase di Bakunin, detta in un contesto sociale e in
>> un periodo storico molto diverso da quello attuale.
>
> Lo so. Ma se secondo te non è più applicabile, dovresti toglierla.
Come ho detto, sono convinto che sia una frase ancora attuale, purché
applicata alla modernità.
>> Vuoi cambiare le regole usando le regole o rifiutandole?
>
> Se le regole prevedono sbilanciate privazioni di libertà, le rifiuto.
Buono, ma allora non ti serve discutere delle regole. Ti basta rifiutarle.
>> Cosa avrebbe potuto fare il PP svedese a livello nazionale od europeo per
>> portare la durata del copyright a 5 anni? Nulla.
>
> Non è vero, si può fare molto, se però ci si dà certe premesse - e in
> particolare l'avversione a questa globalizzazione, secondo me.
Tu puoi avere tutta l'avversione che vuoi, ma se proponi in un parlamento
nazionale od europeo di ridurre 5 anni la durata del diritto d'autore, ti
faranno notare che tecnicamente non si può fare perché ci sono convenzioni
internazionali che non lo consentono. Devi prima modificare quelle.
> Ma dire che non possano fare niente, non è vero:
Non ho detto che non si può fare niente.
Si possono fare un sacco di cose, ma quella di ridurre il copyright a 5 anni
non è una proposta che possa essere rivolta a un parlamento nazionale od
europeo.
> Dovranno creare una concezione sociale che ripudia la proprietà
> intellettuale e al limite la accetta solo come male necessario affinché
> gli artisti possano vivere grazie alla loro arte.
Io glielo auguro, ma credo che la pirateria, che nulla ha a che fare con il
PP, sia un fenomeno ben più rilevante ed efficace da questo punto di vista.
> Questa concezione nel PP italiano manca del tutto: si è deciso di
> partire dall'accettazione delle corporation e dalla difesa del copyright
> come diritto naturale, per di più sputando in faccia a chi fa arte senza
> essere retribuito (come gran parte di chi sviluppa free software),
> sostenendo addirittura che, se non retribuita, l'arte non può esistere!
Non lo so come sia andata a finire la discussione perché è da un po' che mi
sono cancellato dalla lista.
>> Il copyleft riguarda la modificazione. Non occorre fare di ogni erba (di
>> ogni diritto di utilizzazione economica) un fascio per garantire lo sviluppo
>> libero della conoscenza garantito dal copyleft.
>
> E' semmai il PP svedese che l'ha fatto.
> La FSFE secondo me si è comportata come doveva.
>
>> Ma se partiamo dalla politica bisogna ragionare utilizzando le regole della
>> politica.
>
> Anche Bakunin faceva politica.
Beh sì, ma dov'è la nostra Parigi del 1848? Qual'è la nostra insurrezione di
Dresda? Per quali classi di diseredati ci battiamo?
Per gli utenti del p2p? :-)
> Ma voleva abbatterle, le regole della politica a lui coeva.
> Se "ragioni" con l'attuale sistema internazionale, è chiaro che non puoi
> fare granché a livello locale. Se invece ne metti in discussione le
> fondamenta teoriche, puoi fare molto.
Sì, infatti è proprio questo quell'impossibile cui tendere.
Che è cosa ben diversa dal presentarsi in un parlamento nazionale con una
proposta tecnicamente inattuabile.
Saluti,
n.a.g.
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