[Discussioni] Il rettore dell'Università di Trento risponde

Daniele Micci daniele a softwarelibero.it
Ven 22 Giu 2007 13:22:27 CEST


>Daniele Micci:
>>Infatti non ho detto questo, ma il fatto che l'unico modo (così 
dite) 
>>per l'Università di vedere finanziati i propri progetti da parte 
del 
>>MIUR fosse il coinvolgimento di Microsoft (che li ha resi "più 
>>competitivi" ed ha "aperto le porte") è, secondo me, grave. 
>
>Non so a chi ti rivolgi, ma se qualcuno l'ha detto ha preso una
>cantonata o si è espresso male.

Evidentemente Bassi si è espresso male:
"Il rettore Bassi rinvia al mittente anche questa accusa, e spiega che 
la presenza di Microsoft Research fa la differenza non tanto in 
proporzione ai capitali che investe a Trento, ma perchè permette di 
aprire tante porte e di essere competitivi a livello europeo nelle gare 
per ottenere finanziamenti sulla ricerca."
La sua affermazione:
1) riconosce che c'è una differenza nella partecipazione finanziaria 
al centro da parte di MR e dell'Università di Trento (ma i risultati 
delle ricerche saranno in comproprietà);
2) che MR serve ad "aprire tante porte" ed "essere competitivi a 
livello europeo nella gare per ottenere finanziamenti nella ricerca": 
cioè che il suo coinvolgimento è stato cercato per arrivare a 
finanziamenti cui altrimenti non avrebbero (forse? probabilmente? 
sicuramente?) avuto accesso.
Mi pare che Bassi abbia fatto un'affermazione molto interessante.

>Come dicevo fra le altre cose in questo messaggio:
> <http://lists.softwarelibero.it/pipermail/discussioni/2007-
June/016296.html>
>il motivo principale della scarsa efficacia della ricerca in Europa 
in
>generale e in Italia in particolare è la scarsa interazione
>dell'accademia con l'industria.  Una maggiore interazione e 
condivisione
>è altamente auspicabile.

Non credo che sia necessariamente così.
E, almeno a sentir loro, non è certamente una motivazione che potrebbe 
spiegare il caso di Trento: lì, ci viene detto, si fa solo ricerca 
pura, non ricerca a fini industriali.

>Non mi sono spiegato.  Se faccio un consorzio (o una società, in 
questo
>caso) per concorrere ad un finanziamento, lo faccio anche perché 
insieme
>siamo più forti e abbiamo la possibilità di presentare una proposta 
di
>maggior valore.  Chi giudica la proposta (il MIUR, in questo caso) la
>giudica sulla base del suo valore.  Quindi lo stato, cioè il MIUR in
>questo caso, per quanto si vede non è stato «restio a finanziare la
>ricerca in modo adeguato, secondo procedimenti corretti e 
trasparenti»,
>come scrivevi nel messaggio precedente.

La spesa in ricerca in Italia è, rispetto ad altri Paesi 
industrializzati, bassissima.
Non ti sembra che lo Stato sia un po' "disattento" (se non vuoi dire 
restio)?

>Cioè?

Cioè mancanza di investimenti.

>Lo Stato è coinvolto in questo discorso per via degli indirizzi 
politici
>che si può chiedere che vengano migliorati, non per inadeguatezza dei
>finanziamenti, né mancanza di trasparenza e correttezza, né carenze 
di
>formazione universitaria.  Per quanto si vede qui, nessuno di questi
>aspetti negativi è coinvolto.

A me pare, invece, che questi temi siano coinvolti.
Giusto per citarne una, se l'Università avesse al suo interno 
personale dedicato alla ricerca dotato di un'adeguata formazione 
professionale, non avrebbe bisogno di coinvolgere società private per 
poterne sfruttare le professionalità ad essa mancanti.

>Per quanto si vede, non è «in cambio del suo nome», ma in cambio 
delle
>sue competenze.

Appunto.

>Il fatto che rimane è che la collettività finanzia un'attività di
>ricerca i cui risultati rischiano (non è certo, ma c'è la 
possibilità)
>di avere una ricaduta culturale pubblica, ma una ricaduta economica
>ristretta ad un solo attore estero, il quale ha fatto solo un piccolo
>investimento.

E non lo chiami "lieve errore di valutazione e gestione del progetto" 
questo? ;)

>Non c'è stato, a quanto si vede, alcun comportamento scorretto o poco
>trasparente per giungere a ciò, e ognuno ha apparentemente persguito 
i
>propri scopi istituzionali.

Infatti non è stata sostenuta la tesi della scorrettezza.
E' stata sostenuta la tesi che l'unico soggetto che ha fatto 
pienamente e legittimamente i propri interessi sia MR, mentre gli enti 
pubblici coinvolti non sembrano aver fatto un'adeguata valutazione di 
tutte le conseguenze dell'accordo.

Daniele




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