[Discussioni] Mi sento un pochino merda . Pero` ...
Paolo Pedaletti
paolo.pedaletti a openlabs.it
Lun 7 Maggio 2007 00:50:21 CEST
ciao skodde,
> > eh! bravo! sai che fatica si fa a convincere delle persone che hanno a
> > disposizione fondi pubblici a spenderli per comprare software che utilizzano
> > quotidianamente?
>
> Si, lo so, e ti assicuro che non è affatto difficile, con le
> argomentazioni giuste, così come non è difficile incentivare
> l'utilizzo di software libero come alternativa.
abbiamo evidentemente esperienze diverse.
> Sono episodi che nascono dall'ignoranza, in senso buono, basta far
> presente quali sono i rischi (legali e non) dell'utilizzo di un
> software "crackato" per far cambiare idea alle persone, soprattutto in
> questi ambienti.
"""si, lo so che e' illegale, ma tanto non vengono di certo a controllare
qui"""
> Avrebbe senso utilizzare software diverso e liberamente disponibile,
> se non è possibile garantire agli studenti libero (e gratuito) accesso
> a quelli utilizzati.
> L'Università dovrebbe avere il dovere di garantire una delle due cose.
> In ogni caso non è una giustificazione dire "eh, mi serve quello, non
> ho i soldi e allora me lo scarico" e non risolve il problema.
giustamente usi il condizionale.
la realta' e' infatti diversa.
> Il docente dovrebbe impegnarsi per dare allo studente una delle due
> possibilità di cui sopra.
scusa, senza alcuna offesa, ma hai mai messo piede in una universita'?
conosci l'ambiente di cui stiamo parlando?
> > questo caso e' molto pertinente:
> > http://www.doxaliber.it/quando-il-termine-copyright-potrebbe-essere-tradotto-semplicemente-in-censura/514#more-514
>
> No, questo caso non c'entra nulla, si parla di una cosa totalmente diversa.
qui mi riferivo al discorso originale del thread, nel senso che a volte
pur avendo perfettamente ragione (uso del P2P con file legittimi, come
critica di un articolo discutibile e di parte) si sia costretti a
retrocedere dai propri diritti, perche' non all'altezza (economicamente
parlando) di chi questi diritti li vuole eliminare perche' sono scomodi.
PUR
AVENDO
PERFETTAMENTE (LEGALMENTE)
RAGIONE
e questo e' grave.
> Il libero accesso alla cultura e all'informazione è in parte tutelato
> anche in Italia e, per quanto sia strettamente collegato al diritto
> d'autore, nel caso specifico non è paragonabile alla violazione della
> licenza di un software proprietario.
concordo, sono due cose diverse, e giuste nei loro campi di applicazione.
ma
a) il diritto d'autore non serve piu' a proteggere il diritto
dell'autore
b) alcune licenze di software proprietario sono illegali in italia
(leggiti la licenza di incredimail, sulle statistiche inviate a casa)
ma ovviamente sono accettate tranquillamente, perche' nessuno e' cosi'
pazzo da aprire una causa intercontinentale...
quindi il rispetto della legge dovrebbe valere per tutti, non solo per
la parte piu' "debole"
(troppo comodo)
ciao
--
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