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Roberto A. Foglietta
roberto.foglietta a gmail.com
Mar 22 Maggio 2007 11:15:16 CEST
Il 21/05/07, Francesco Potorti`<pot a potorti.it> ha scritto:
> Francesco Potortì:
> >> Se si sceglie la strada delle licenze persistenti compatibili con GPL,
> >> rimane la scelta fra una licenza contagiosa come la GPL e una non
> >> contagiosa come la LPGL, scelta anche questa dipendente dagli scopi che
> >> ci si prefigge.
>
> Roberto Foglietta:
> > Se "ereditaria" non è un termine adeguatamente sinonimo di
> >"contagiosa" in questo contesto vale la pena spenderci sopra
> >tempo-neurone per trovare un sinonimo più appropriato
>
> Sono d'accordo, ma ci sono già passato e questo è stato il meglio che ho
> trovato, anche dopo averne discusso su questa lista:
> <http://lists.softwarelibero.it/pipermail/discussioni/2006-March/013989.html>
>
> Ereditario non è adeguato. La caratteristica di cui parliamo è quella
> che estende la GPL a programmi che vi vengono associati. Se ho un
> programma MIT e uno GPL e li metto insieme per fare un nuovo programma,
> questo sarà GPL, anche se se la maggior parte del codice era MIT (sto
> semplificando, ma il caso generale è essenzialmente questo).
>
> Invece ereditario andrebbe bene per indicare la caratteristica per cui i
> derivati di GPL sono sempre GPL, ma per questo preferisco persistente.
Persistente è sinonimo di permanente. Se ci pensiamo su un attimo ci
accorgiamo che nulla di "bello" ha la caratteristica di essere
permanente. L'invalidità, la morte e altre cose brutte sono
permanenti. La vita, il patrimonio economico, genetico, culturale, non
è permanente ma è ereditario. Ereditario è qualcosa che lasciamo ai
posteri. Quindi se "ereditario" è sinonimo in questo contesto di
"persistente" allora è meglio utilizzare ereditario per le
implicazioni suggestive che induce.
Un contagio permanente è qualcosa di orribile. Invece di "contagiosa"
la GPL può essere definita garantista e poi vado a spiegare perché
garantismo è un termine che dovrebbe funzionare a trasmettere un
messaggio positivo e corretto.
- situazione pre-lex: la caratteristica dei beni materiali è quelli
di essere personalmente posseduti, il possesso si manifesta nella
disponibilità e usufrutto del possessore e nella difesa (attiva o
passiva) che egli ne fa rispetto all'uso di altri. Le idee che vengono
esposte sono immediatamente diffuse e di queste si perde completamente
il controllo. Nel polis greca chi avesse enunciato una poesia o un
teorema l'avrebbe diffusa e avrebbe perso qualsiasi controllo su
quell'informazione al punto tale che se qualcuno più famoso l'avesse a
sua volta esposta avrebbe addirittura potuto ottenerne la paternità
rispetto ai posteri.
- la situazione descritta induceva molti uomini di cultura a tenere
per se conoscenze e cercare di sfruttarne le implicazioni pratiche. Il
rischio era che tali conoscenze finissero nella tomba con gli uomini
che le avevano scoperte. Questo ha dato vita il concetto di brevetto
che a fronte di una rivelazione della conoscenza garantiva un
monopolio limitato nel tempo all'inventore. Il diritto d'autore nasce
invece principalmente con la stampa a torchio che rendeva la
replicazione delle opere talmente veloce rispetto alla copiatura
amanuense da richiedere una protezione per l'autore. Nel diritto
d'autore si sono inserite anche le opere teatrali e le partiture
musicali. Le opere teatrali entrano perché scritte e la musica perché
di fatto nell'opera teatrale era compresa la colonna sonora.
- con lo sviluppo dell'informatica si è posto il problema di
includere il software in una di queste due protezioni. L'europa ha
scelto di includere il software solo nel diritto d'autore con un
allargamento all'utile piuttosto che al bello. Rimanendo inalterate le
caratteristiche di innovazione e originalità dell'opera. Però si è
creata una forte anomalia nel senso che una partitura o un libro sono
del tutto noti a partire dalla loro pubblicazione, cioè la
pubblicazione stessa assolve anche il compito della diffusione della
conoscenza a fronte della quale viene garantito il monopolio. Sappiamo
benissimo che la diffusione del binario non è equivalente. Quindi per
equità del contratto privato-pubblico dovrebbe essere depositato il
sorgente di ogni binario diffuso. Tutto questo senza contare che il
brevetto assai più costoso da fare e ottenere ha una protezione di
soli 20 anni dove invece il diritto d'autore che non ha necessità di
una richiesta formale prevede un'esclusiva di 70 anni e in caso di
autore persona fisica, dopo la morte.
Il diritto naturale (cioè quello pre-lex) ovviamente non prevede
restrizioni nella diffusione, uso e manipolazione di opere e idee in
quanto mancanti della caratteristica della materialità. Il diritto di
legge (convenzione di Berna in poi) invece prevede che qualora
l'autore anche non si qualifichi come tale al momento della
pubblicazione comunque vale il suo diritto esclusivo nel momento
stesso che si manifesti. Quindi se non è detto nulla è un'opera è
protetta a prescindere.
In questo contesto nasce il concetto di permesso d'autore che di
fatto mantiene il diritto alla paternità dell'opera ma ci riporta a
una situazione più vicina alla situazione pre-lex sebbene non
equivalente. In questo senso la GPL è "garantista" perché nel momento
stesso che un'opera è protetta da permesso d'autore si identifica la
volontà dell'autore di garantire con una forma ereditaria che l'opera
e le sue successive modificazioni mantengano una certa disponibilità
rispetto ai fruitori. Tale volontà è assolutamente garantita dal
diritto d'autore. Nel caso che un'opera in GPL fosse modificata con un
contributo sottoposto a licenza non compatibile e il tutto fosse
sottoposto a condizioni più restrittive di quelle che ha inizialmente
definito l'autore si avrebbe una violazione della volontà dell'autore
e quindi del diritto d'autore: cambio una virgola e mi impossesso di
un'opera contro il volere iniziale dell'autore.
Perché la definizione di contagiosa o peggio virale non è corretta per la GPL?
Perché il contagio avviene per accidente cioè tramite azione non
predeterminata o anche nessun azione specifica: sono nel mio giardino
che prendo il sole e sulla strada adiacente passa una persona
influenza che starnutisce e mi contagia.
Cioè manca la volontà del terzo di essere contagiato. Invece quando
un fruitore include parti d'opera coperta da GPL in una sua opera lo
fa consapevolmente e quindi deve accettarne le condizioni o comunque è
tenuto a dimostrare la sua ignoranza in buona fede e quindi
successivamente provvedere alla rimozione delle parti in GPL salvo
accettazione delle condizioni. Questo perché la legge non ammette
l'ignoranza. Il fatto che qualcuno invece includa con malizia una
parte d'opera soggetta alla GPL per limitare il diritto di un terzo è
azione che giuridicamente può essere rigirata a danno di chi ha
commesso l'azione in cattiva fede che sarà presumibilmente condannato
a pagare i danni per ripristinare una situazione di diritto.
In buona sostanza quello che si vuole far passare per un effetto
"contagioso" in realtà è la semplice applicazione del diritto d'autore
che protegge la volontà iniziale dell'autore il quale può porre alcune
(ma non qualsiasi) condizioni a coloro che fruiscono dell'opera. Con
la GPL l'autore manifesta la volontà di "garantire" determinate
libertà e non esiste contagio in quanto l'evento accidentale (fatto
colposo) è tratto dalla legge in maniera completamente diversa
dall'azione volontaria e/o consapevole.
In breve: prima ancora della normativa che distingue un atto
volontario da uno inconsapevole la GPL stessa prevede che un utente
che decida di recedere dalle condizioni di licenza semplicemente perda
il diritto all'uso dell'opera quindi nessun opera può essere
"contagiata" dalla GPL perché è esclusa la condizione accidentale.
Ognuno è libero di decidere se gli conviene accettarne le condizioni e
usufruire dell'opera oppure no.
Ancora più in breve: essendo necessaria la consapevole volontà
dell'inclusione o il dolo nell'omettere la rimozione non è possibile
parlare di contagio in quanto manca il fattore accidentale che è
tipico del contagio.
Ciao,
--
/roberto
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