[Discussioni] Linux all'AUSL di Ferrara

Paolo Bizzarri pibizza a gmail.com
Mar 4 Nov 2008 21:54:37 CET


On Tue, Nov 4, 2008 at 8:40 PM, Simone Piccardi
<piccardi a softwarelibero.it> wrote:


Taglio tutta la tirata sul software come prodotto/servizio, e
suggerisco di andarsi a vedere i dati Eurostat sulle ESPORTAZIONI di
software in Europa e Stati Uniti. Ci sono dei dati interessanti.

>
> Se ti chiedi perche' non si riesce a far crescere aziende IT di respiro
> internazionale la risposta mi pare ovvia,

A me no. Esistono multinazionali di software in Francia, Gran
Bretagna, e Germania, tanto per dire.  Sarebbe interessante domandarsi
perchè lì sì e qui no, non credi? Invece di pensare che tutto deriva
da Word.


> pensi sia davvero credibile
> fare una azienda una azienda italiana (o americana) che possa fare una
> qualche concorrenza a Microsoft nel campo dei word processor?

Ma il tuo/vostro concetto di software non va più in la del word processor?

Ma non riuscite a concepire un azienda che sviluppi un prodotto
software che non sia un wp?

Di SAP, per dire, qualcuno ha mai sentito parlare? DI SAS?

Ci sono tantissime società che producono software FUORI dal mondo
dell'Office Automation. E francamente, concentrarsi su questo mi
sembra piuttosto riduttivo.

>
> Di certo con un programma proprietario no, ma con openoffice una
> qualunque azienda, di qualunque paese, anche piccolissima, puo` farlo.

E se quell'azienda provasse invece a sviluppare un software un minimo
diverso, magari proprietario?

Io oggi sto sviluppando una piattaforma per erogare servizi sui
cellulari delle principali telco MONDIALI: Vodafone, Orange eccetera.
E' male? Se diventano una società di 200 persone è un bene o un male?

Non stanno sviluppando software libero. Il software è ben
proprietario. Hanno un modello di business che consente loro di
guadagnare, pagare gli stipendi e crescere. Fanno male?

> Certo, non potra` aspirare a sostutuire la Microsoft come il nuovo
> monopolista dei word processor, ma questo secondo me non e` altro che un  vantaggio.

A me può far piacere che non diventi un monopolista. Ma di una
microazienda che si regge a malapena sulle sue gambe non credo che
nessuno abbia bisogno.

> Per cui, tenendo presente che la pubblica amministrazione di un paese
> non e` una azienda ne' un privato, e che le sue scelte devono essere
> anche politiche, e non solo economiche, io considero perfettamente
> lecito, ed anche auspicabile, che ne faccia, come fanno tutte le
> pubbliche amministazioni in tutto il mondo, di mirate a favorire
> l'economia e lo sviluppo locale.

Benissimo. QUALI scelte? L'Irlanda, per dire, ha lavorato sul sw
proprietario ed ha ottenuto risultati di crescita straordinari, oltre
a uno sviluppo del suo settore software notevolissimo.

Se mi dici che la PA deve scegliere in modo da favorire la crescita,
ne possiamo discutere. Ma qui voi state parlando a livello del Comune
di Vicopisano. Questo è ridicolo: le scelte di politica industriale si
fanno a livello di Parlamento, al massimo di Regione. Non certo di
piccolo comune.

> Per cui per quanto mi riguarda e` male che la pubblica amministrazione
> acquisti licenze d'uso per software proprietario da chiunque, italiano o
> americano che sia, quando potrebbe usare quei soldi per farsi fornire
> servizi, formazione, ed altro su software libero.

Solo una precisazione. Generalmente una PA paga le licenze
sull'investimento, e i servizi sul funzionamento. Non è facilissimo
spostare i soldi da una parte all'altra, in una PA.

E comunque, trovo sconcertante che parlando di PA si parli di Word.

Io sono anni che lavoro con la PA, e parlo di tutto fuorchè di Word.

Parlo di applicativi verticali, più o meno complessi, che hanno costi
che sono generalmente moltiplicativi rispetto alle licenze di Word
acquistate (tanto per dire).

E su cui sarebbe interessante puntare e investire, invece di
continuare a farsi i problemi su Word sì/Word no.

PaoloB



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