[Discussioni] [Progetti] Lettera a Brunetta bozza

Daniele Micci daniele.micci a tiscali.it
Gio 19 Nov 2009 11:20:21 CET


Alle mercoledì 18 novembre 2009, Davide Dozza ha scritto:
> Visto che le anime sono due, proporrei di cercare una sintesi che tenga
> il tono della lettera di Marco e gli argomenti del mio testo senza
> perdersi in pipponi, ricordando la storia del software libero.

Non sono riuscito ad evitare i pipponi, anzi credo proprio di averli 
aumentati! :-)
Ciò nonostante, ho cercato di integrare i tuoi argomenti nella bozza già 
presentata. Il risultato è qui sotto.
Ciao,

Daniele

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Lettera aperta all'On.le Ministro Renato Brunetta

On.le Ministro Renato Brunetta,

Abbiamo letto la Sua lettera pubblicata sul giornale «Gli Altri» del 13 
novembre scorso.

Parlando del Protocollo di Intesa per la realizzazione di azioni a supporto 
dell'innovazione digitale nelle scuole sottoscritto, insieme al Ministro 
Gelmini, con Microsoft S.r.l., Lei sostiene la validità della scelta fatta; 
con quell'accordo, questo il suo ragionamento, Microsoft S.r.l. si sarebbe 
impegnata a sostenere gratuitamente il Piano del MIUR e il Piano eGov2012 per 
la scuola del Ministero per la Pubblica Amministrazione e l'Innovazione.

In realtà, leggendo l'accordo non abbiamo colto una promessa così "radicale" 
da parte di Microsoft S.r.l.: da parte cioè di una multinazionale che, forte 
della propria posizione dominante sul mercato, è così attenta ai suoi 
interessi economici da fatturare la vendita di tutte le licenze nel nostro 
Paese esclusivamente dalla propria filiale irlandese, per ragioni di 
convenienza fiscale.

L'accordo che è stato firmato non prevede oneri finanziari, oggi. Ma per il 
futuro equivale a contrarre un enorme debito nei confronti di Microsoft: un 
debito che pagheranno le imprese, i cittadini, il Paese.

Ci sentiamo certamente di aderire alla Sua preoccupazione di realizzare 
importanti risparmi per il sistema scolastico e per la Pubblica 
Amministrazione.
Da questo punto di vista, ci impegniamo a mettere a Sua disposizione licenze 
software per tutti i docenti italiani e per tutti gli studenti: sistema 
operativo, suite di produttività e molti altri software liberi sono a Sua 
completa disposizione in via definitiva e gratuita.

Ma vorremmo anche che qualcuno finalmente spiegasse alla pubblica opinione, 
agli studenti, agli insegnanti, alle famiglie che la tutela del bene comune 
ha a che fare con la libertà molto più che con l'economia. Soprattutto quando 
si tratta della scuola pubblica, della formazione dei nostri ragazzi, 
dell'educazione di nuovi cittadini.

Non è quindi l'aspetto economico ciò che più ci sta a cuore sottolineare, non 
è in questo punto - il solo da Lei considerato nella Sua lettera - che 
l'accordo sottoscritto ci pare più profondamente sbagliato.

Noi crediamo, e siamo certi che Lei sarà d'accordo con noi, che la Scuola 
Pubblica debba formare cittadini, non consumatori. Che essa abbia oggi il 
compito di diffondere la cultura digitale, non quello di farsi spazio 
promozionale per l'utilizzo di specifici prodotti.

La diffusione della cultura digitale passa invece attraverso la promozione di 
strumenti e tecnologie liberi: solo in questo modo si attuano i principi ed i 
valori della nostra Costituzione nella società dell'informazione e della 
conoscenza.

I giovani (e con loro gli insegnanti, e le famiglie) che cresceranno nella 
scuola immaginata dal protocollo sottoscritto saranno in futuro cittadini e 
lavoratori in grado di usare solo i software che ora ricevono "gratis" o "a 
prezzo di favore". Un intero Paese informatizzato, forse, ma bloccato in una 
gigantesca dipendenza da un unico soggetto privato, dipendenti dai suoi 
incompatibili standard de facto e dalle sue logiche commerciali. Intravede 
ora l'enorme debito che Lei sta contraendo per i nostri figli? Sappiamo che 
Le piace ragionare per metafore: un venditore abile Le ha offerto 
gartuitamente il primo volume dell'enciclopedia, ma i rimanenti dovremo 
pagarli. Tutti.

Un alternativa esiste: si chiama Software Libero. Chiunque lo può utilizzare, 
scambiare, studiare, modificare. Liberamente. Si diffonde così la 
condivisione della conoscenza, si rendono concreti valori quali la 
collaborazione e la libertà di espressione. Si contibuisce ad abbattere le 
barriere dovute alle differenze sociali ed economiche tra i nostri studenti.

Vede come promuovendo nelle scuole il Software Libero si realizza davvero il 
bene comune: si favorisce lo sviluppo di imprese nazionali che forniscono 
servizi ad esso connessi e si riduce la spesa in acquisti dall'estero di 
licenze di software proprietario, con beneficio della bilancia dei pagamenti 
e del sistema fiscale del nostro Paese.

Per sostenere queste ragioni, l'Associazione per il Software Libero aveva già 
presentato, ormai oltre un mese fa, una domanda di intervento nel 
procedimento amministrativo nel quale si colloca il Protocollo di Intesa 
sottoscritto da Lei e dal Ministro Gelmini con Microsoft S.r.l., chiedendo 
anche l'integrazione del Protocollo stesso al fine di:

 * consentire la partecipazione di altri soggetti;
 * individuare, quali criteri di scelta delle tecnologie da adottare per le 
attività da implementarsi, anche in attuazione del disposto di cui alla Legge 
113 del 1991, i principi costituzionali di uguaglianza, libertà d'iniziativa 
economica, libertà d'accesso alla cultura e libertà della scienza e 
dell'arte, libertà d'espressione e pluralismo informativo, cooperazione e 
mutualità;
 * in ossequio ai principi costituzionali citati, prevedere che tutte le 
attività da implementarsi, ove prevedano un finanziamento anche parzialmente 
pubblico o comunque messa a disposizione di mezzi e risorse pubblici, avranno 
ad oggetto esclusivamente programmi per elaboratore liberi, ovvero 
distribuiti con una licenza d’uso che concede all’utilizzatore le seguenti 
quattro libertà:
  - di eseguire il programma per qualunque scopo, senza vincoli sul suo 
utilizzo;
  - di studiare il funzionamento del programma, di adattarlo alle proprie 
esigenze (l’accesso al codice sorgente ne è un prerequisito);
  - di ridistribuire copie del programma;
  - di migliorare il programma, e di distribuirne i miglioramenti; 
 * prevedere che, ove sia stabilito, sotto qualsiasi forma e secondo qualsiasi 
modalità, un finanziamento anche parzialmente pubblico o comunque messa a 
disposizione di mezzi e risorse pubblici, i risultati tecnici, scientifici e 
culturali delle attività da implementarsi in base al Protocollo in oggetto 
siano pubblici e liberamente utilizzabili.

Siamo certi che, prestando alle istanze sopra richiamate la dovuta attenzione, 
Lei saprà fugare i sospetti di quanti vogliono vedere nelle Sue attenzioni 
alle offerte di Microsoft S.r.l. una "sudditanza psicologica" certo non 
compatibile con quello che le sue attività in altri settori danno a vedere.

Restiamo a Sua disposizione per la promozione del bene comune e del Software 
Libero nella Pubblica Amministrazione.

Con ogni osservanza,



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