[Discussioni] un paio di cent in pił

simo s a ssimo.org
Mer 1 Dic 2010 17:15:28 CET


On Wed, 2010-12-01 at 14:56 +0100, Marco Bertorello wrote:
> > Personalmente credo che il software libero debba essere una scelta
> > convinta di chi la pratica, non una cosa forzata dall'alto tramite
> leggi
> > e leggine. Le uniche leggi che personalmente approvo sono leggi che
> 
> Credo l'esatto opposto.
> Libertą per me non significa poter scegliere se essere schiavo o no,
> ma che non esista la schiavitł.
> E questo lo si ottiene a botte di imposizione per legge.

Una libertį imposta non é una libertį é semplicemente una imposizione.
E non c'é legge che tenga se non viene applicata per cui é meglio
convincere gli altri ad usare software libero invece che obbligarli.

> > impediscono la discriminazione del software libero e obbligano
> all'uso
> > di formati aperti. Le leggi devono porre le condizioni per cui il
> > software proprietario non possa essere privilegiato, una volta che
> > questo accade il software libero quasi sempre vince da solo.
> > Insomma se sono rose fioriranno.
> 
> Questa mi sembra una visione un po' romantica ( :) ) della cosa...

La vivo sulla pelle tutti i giorni, non so tu che fai per vivere, ma io
la vedo ben poco romantica e molto pragmatica.

> come se il software proprietario non trovasse il modo di essere
> privilegiato ugualmente, facendo finire l'opportuna mazzetta nella
> tasca giusta.

Quella non é una proprietį del software quindi no so che c'entra.

> Capisco l'essere "giusti", ma ricordiamoci sempre che
> viviamo in uno dei paesi col pił alto tasso di corruzione.

E quindi ? Credi che la corruzione sparisce semplicemente approvando
l'ennesima legge che rimane inapplicata e aggirata ?

Simo.






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