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Marco Bertorello
marco a bertorello.ns0.it
Mer 1 Dic 2010 18:07:40 CET
Il 01 dicembre 2010 17:45, Marco Ermini <marco.ermini a gmail.com> ha scritto:
> 2010/12/1 Francesca Ciceri:
> [...]
>> Il terzo punto in particolare. Una persona così cieca al punto da non
>> capire che il "come" si arriva ad un risultato influisce sul risultato stesso,
>> per quanto mi riguarda non è un interlocutore valido.
>> Non vale la pena neanche di segargli in due la scatola cranica e inserirgli
>> direttamente La Cattedrale e il Bazaar di Raymond.
>>
>> "Quanto all'utilizzo della parola 'libero' mi pare un'esagerazione".
>> Oh che scarsa affezione per questa parola, loro che si chiamano proprio
>> "Sinistra e *Libertà*".
>>
>> Bah.
> [...]
>
> La forma sembra quella di una dettatura, o di un discorso fatto a
> braccio ed in seguito dattiloscritto da una seconda persona, e
> pubblicato senza essere stato riletto...
>
> A parte questo - non entro nel merito del vetero-marxismo a buon
> mercato e dell'escatologia da diciannovesimo secolo, per cui la sua
> definizione di "libertà" è ancora probabilmente in cerca di autore,
> come direbbe Pirandello - non ci vedo nulla di così sbagliato nel
> concetto del punto 3. Non credi che Apache o un software GNU possa
> essere usato per scopri repressivi? si vede che non hai mai lavorato
> in un ISP che implementava Snort per spiare gli utenti...
Nessuno mi pare abbia detto il contrario... anzi, ricordo di un thread
interessante di qualche anno fa, sulla lista di Hackmeeting in cui
appunto si ragionava di quanto fosse *etica* una licenza che permetta
l'uso a *chiunque* e per *qualunque scopo* (quindi anche intercettare,
reprimere, arrestare)
> Non ricordiamo che pure l'orizzonte culturale di Stallman non è certo
> quello di un professore ordinario di filosofia: la sua definizione di
> libertà si estende di poco ed a mala pena al di fuori dei
> programmatori...
>
> Che la discussione sia fortemente minata da una confusione generale
> dei piani di discussione, questo è poco ma sicuro... Tuttavia
> personalmente non ritengo che lo *scopo* di un politico debba essere
> quello di usare Software Libero a tutti i costi: ritengo che abbia il
Suvvia, lo scopo di un politico è quello di portare a casa più soldi
possibili dal suo essere un politico :)
> dovere di valutarlo onestamente come possibilità concreta, e
> probabilmente sia la soluzione migliore nel 99% dei casi. Tuttavia lo
> scopo deve essere quello di favorire l'accessibilità,
> l'interoperabilità, guardando al budget in modo intelligente (non solo
> alla commessa iniziale ma al supporto futuro), e favorendo una reale
> concorrenza nelle commesse. Il che si ottiene con Software Libero
> probabilmente nel 99% dei casi, come detto, ma non è lo scopo. Potendo
> ottenere lo stesso con Microsoft, o per esempio usando software chiuso
> ma licenziato alla PA (ed a cui qualsiasi fornitore di manutenzione
> possa avere accesso), perché no? non si dovrebbe escludere questa
> soluzione tra le possibili.
No, perchè sempre di software non libero si tratta.
Ma possibile che debba sempre saltare qualcuno fuori, su questa lista,
che giustifica l'esistenza del software proprietario o che addirittura
lo vede come accettabile per una P.A.?
Si, esiste, ok lo sappiamo, ma se dobbiamo accettare il fatto che sia
giusto che esista, tanto vale non star nemmeno a parlarne di software
libero, facciamo gli amici del pinguino e non se ne parli più!
Ciao,
--
Marco Bertorello
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