[Discussioni] Coordinamento dei sostenitori del Software Libero
Roberto Guido
bob4mail a gmail.com
Sab 4 Dic 2010 04:26:40 CET
On Sat, 2010-12-04 at 02:00 +0100, piergiovanna grossi wrote:
> I concetti di "comunità", "libertà", "condivisione"... di cui sempre
> si parla (o si favoleggia?) quando si discute di Software Libero (e
> amplierei alla cultura libera) mal si combinano con l'immagine di un
> presidente che telefona ad altri presidenti
>
Si e no.
Chiunque abbia esperienza in veste di sviluppatore sa che quando c'e' da
metter mano al codice tanto libero questo software non e': l'accesso ai
repository e' regolamentato chirurgicamente, ogni modifica passa per una
procedura (identificazione, analisi, discussione sul bugtracker,
produzione di una patch, eventuale produzione di unit test, peer
review...), per ogni progetto c'e' un ristretto pool di maintainer che
ha diritto assoluto su cosa e' bene e cosa e' male, quando si avanza una
richiesta prima ancora di illustrarla agli altri occorre impacchettare
una formalizzazione (in forma di patch o discussione dettagliata
dell'API da toccare). Tale struttura e' indispensabile per garantire che
il codice finale sia funzionale, in quanto il software libero e' libero
ma e' anche software, ovvero un manufatto ingegneristico.
Cio' detto: sinora ne ho lette tante, alcune che condivido (non e'
immaginabile aspettare settimane per rilasciare un comunicato, onde
aspettare di fare il giro di tutti quelli che vogliono sottoscriverlo) e
altre che non condivido (trincerare quelle tre o quattro associazioni
nazionali che sinora sono riuscite ad accumulare un numero di iscritti
maggiore del numero degli amici del bar).
Ma guardando lo stato dei fatti ci si rende conto che certe metodologie
non funzionano, non gia' perche' "secondo me no" ma perche'
materialmente sinora non hanno funzionato.
Mailing list aperte a tutti e di un certo peso ce ne sono diverse, da
Discussioni a AsSoLi a LUG a ILS, ma indipendentemente da tutti i commenti
positivi o negativi che si possono fare esse sono brillantemente
ignorate quando c'era da produrre un comunicato o una qualsiasi altra
decisione.
Perche'?
A parer mio, perche' in esse si trova troppo "rumore di fondo", troppi
threads che dilagano e precipitano in discussioni che poco ci azzeccano
col topic originale, troppi interventi inutili e/o superficiali, ed ai
fatti e' impossibile isolare e mettere sul piatto i contenuti
propositivi.
Ergo, sempre a parer mio, la soluzione sta nel ridurre tale rumore di
fondo nello stesso identico modo con cui si contengono i break sui
repository di codice: selezionando chi ha accesso in scrittura, e
permettendo la lettura a tutti. Banale, e' un metodo applicato fin dalla
nascita del concetto di "community di sviluppo" e mi pare che sinora non
se ne sia lamentato nessuno.
Certamente in questo scenario i criteri di selezione potrebbero e
dovrebbero essere piu' flessibili che non su un repository git, ma
comunque una misura ci vuole. Come gia' detto per me la misura sta
nell'essere un delegato pubblicamente nominato di un qualsivoglia gruppo
linuxofilo esistente: forse basta, forse no, forse la definizione e'
migliorabile, tracciano una linea condivisa.
--
Roberto -MadBob- Guido
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