[Discussioni] materiale propagandistico pro brevetti negli atenei di torino
simo
s a ssimo.org
Lun 10 Maggio 2010 13:46:00 CEST
On Mon, 2010-05-10 at 13:02 +0200, Marco Ciurcina wrote:
> In data lunedì 10 maggio 2010 11:39:59, Davide Dozza ha scritto:
> : > Matteo Gamba ha scritto:
> > [...]
> >
> > > Per concludere, RMS spiega molto bene come mai il termine
> "proprietà
> > > intelletuale" genera confusione gratuita, ed è quindi da evitare:
> > > http://www.gnu.org/philosophy/not-ipr.html
> >
> > RMS ha ragione ma è una battaglia persa in partenza.
> hai elementi per assumere che la battaglia sia persa ?
Vista la ormai diffusissima adozione direi proprio di si. Per quanto
odioso il termine è ormai finito in testi e trattati.
> il problema è se la battaglia è giusta o no.
> personalmente trovo che l'uso del termine "proprietà" è forviante per
> chi non
> conosce a fondo la questione: per il grande pubblico.
> penso che fare campagna per l'uso dell'espressione "ricchezza
> intellettuale"
> invece che "proprietà intellettuale" sia una buona idea.
> http://www.fsfe.org/projects/wipo/wiwo.html
> il mio suggerimento è, invece di fare una campagna contro l'uso del
> termine
> proprietà, fare una campagna per l'adozione del termine "intellectual
> wealth".
> Forse si potrebbe organizzare un "intellectual wealth day" il giorno
> prima o
> dopo la giornata della proprietà intellettuale
> http://www.wipo.int/ip-outreach/en/ipday/
> m.c.
Beh certamente aiuterebbe a capire che qualcuno ne trae grande profitto
e diventa ricco grazie alla PI :)
La verità è che è sbagliato raccogliere assieme tutte queste leggi.
Per esempio i marchi registrati non hanno niente a che vedere con la
prorietà, ne intelletuale ne di altro tipo, sono una questione di
"Identità", non proprietà.
I brevetti poi sono molto simili ad una concessione, anche i queto caso
non una proprietà e *certamente* non una proprietà sulle idee, abominio
che vedo sempre più spacciato come vero addirittura dal caro ufficio
brevetti, verrebbe voglia di portarli all'authority per pubblicità
ingannevole ..
Il diritto d'autore, a causa delle eccessive estensioni e dell'enorme
potere conferito in capo al detentore di tale diritto, è quello che al
giorno d'oggi assomiglia più di tutti ad una proprietà, anche se non lo
è e sarebbe tanto bello ridimensionare.
E così via per diritto sui database e design patents ...
Tutte queste cose (a parte i marchi che imo non c'entrano proprio nulla)
sono nate per promuovere la produzione intellettuale, sia artistica che
scientifica e industriale. Purtroppo le continue estensioni sia in
termini di tempo per i diritti d'autore che in termini di applicabilità
per i brevetti, sono arrivate al punto da cominciare ad avere l'effetto
contrario, stanno cominciando a soffocare le produzioni intellettuali
genuine, lasciando solo quelle tossiche comandate e gestite da entità
grigie e senza anima.
Io parleri di "Intellectual Malaise", altro che Wealth. Una società sana
capirebbe i giochi sporchi e si renderebbe conto del danno prodotto, ma
la nostra società è intelletualmente malata, e disonesta.
Simo.
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