[Discussioni] Costruiamo e Dossier Scuola [Era: Software libero nelle PA. Era: Re: ricerca FLOSS]

Luca Ferroni fero a pdp.linux.it
Sab 9 Ott 2010 15:44:29 CEST


Ho solo dato una scorsa al thread.
Riguardo al tutto sono convinto che ci sono modi diversi di proporre il SL,
alcuni più efficaci alcuni meno, ma se non facciamo un confronto serio 
su chi siamo
e su dove stiamo andando cercando di trovare un massimo comun denominatore
per convogliare le energie e crescere
invece che disperderle (la lettura di un flame potrebbe essere un esempio)
ci continuiamo a complicare la vita --> ci stanchiamo
http://www.jagom.org/trac/softwareliberoitalia

Ho scritto questa email solo per rispondere nel mio merito che è quello 
del Dossier Scuola
http://www.dossierscuola.it


On 10/07/2010 06:50 PM, Marco Bertorello wrote:
> Il 07 ottobre 2010 17:44, piergiovanna grossi
> <piergiovanna a softwarelibero.it>  ha scritto:

>>> Ho letto in giro che per il linux day si sta preparando un dossier per
>>> la scuola.
>>> Personalmente non faccio il linux day per tutta una serie di motivi
>>> che non sto quì ad elencare ora,

questa sarebbe una cosa da analizzare. Molti altri non fanno il LD.
Non mi importa di saperle. Ora.
Al di là della mia opinione personale, vorrei che capiste che "quella 
mappetta del cavolo"
www.linuxday.it è molto importante per dire allo Stato "accorgiti di 
noi" siamo presenti d'appertutto. E dire siamo stati in 10 città 
d'Italia è una cosa, in 100 un'altra, in 200 un'altra ancora.

solo questo per ora. Per il resto mi piacerebbe fare un'analisi, ma non 
è questa la sede giusta.

>>> ma mi domando: la gente che prepara
>>> questa roba, lo sa che stanno distruggendo la scuola pubblica? e chi
>>> sta in 30 persone per classe o chi sale sui tetti per difendere il
>>> proprio posto di lavoro, quale importanza può dare al software libero?
>>>        
>> ...e quindi? cosa proponi come alternativa migliore?  di non fare il dossier
>> e non fare niente?
>>      
> no, no, figurati... ben venga il dossier (poi gli darò anche
> un'occhiata), ma manca tutta una parte di lavoro che bisogna fare
> prima.
>    

Siamo tutti consapevoli del degrado che la società italiana sta vivendo. 
E forse mondiale.
Ci sono anche aspetti positivi che non vanno trascurati e che secondo me 
andranno valorizzati per uscirne, cmq....

Credo che tutti qua dentro siamo pure consapevoli che la tecnologia è 
molto oggi (per non dire tutto) e che alla fine ... proponendo il SL 
risolveremmo un sacco di problemi.

Anche perche' il SL è promotore di molti valori che sono già portati 
avanti da altre persone. Molte.

Noi abbiamo anche la ricchezza di avere dalla nostra uno strumento molto 
pratico e concreto e che serve a molti.

Quindi POSSIAMO ESSERE LA CHIAVE DI VOLTA.

Per attuare il cambiamento manca da parte nostra la consapevolezza di 
cosa stiamo facendo. E all'esterno la consapevolezza che molti che hanno 
cambiato sono piu' contenti e magari hanno meno problemi di quelli che 
continuano a "perseverare".

Questi sono i principali obiettivi che il Dossier si propone.
Mostrare che molti hanno fatto e _hanno svoltato_.
Ho voluto essere chiaro e trasparente dall'inizio del progetto e quindi 
ora puoi leggere
http://www.jagom.org/trac/dossierscuola
per avere un'idea del progetto.
E seguire anche passo passo quello che abbiamo fatto

Poi ti assicuro che parallelamente mi alzo dalla sedia e contatto chi 
può sposare il cambiamento (o almeno supportarlo "a parole" che è già 
molto).
E spero che presto ne vedremo delle belle, ma certo .... se ci fossero 
stati una manciata di Linux Day in più rispetto all'anno scorso, invece 
che una manciata in meno ...
... sarebbe stato pìù motivante per chi deve decidere se sposare le 
nostre idee o meno.

Io credo che questa, quella del Dossier, sia una strada efficace per 
"sistemare un pezzo importante di società".

NOTA: dopo questo non scriverò più niente (l'anno scorso il Vademecum, 
quest'anno il Dossier ... ho scritto anche troppo e mi piace programmare)

> Non funziona il modello "poverino, non ti riconoscono il tuo diritto,
> non ti preoccupare e stai calmo che ti aiuto io".
> Preferisco il modello "ti negano un diritto? lotta per ottenerlo e io
> sarò al tuo fianco".
>
> Ma tutto sta a quanto è importante la causa e cosa si è disposti a
> perdere per ottenerla.
> Evidentemente si perde di meno a stare seduti sulla sedia a scrivere
> letterine e petizioni piuttosto che rimboccarsi le maniche e scendere
> in piazza.
> Ma su questo non avevo dubbi.
>    

IMHO sono due aspetti complementari uno più facile, o uno più difficile 
non so.
Quello che so per certo è che alcuni scelgono una strategia, altri un'altra.
Alcuni sono piu' portati per scrivere e parlare, altri per scendere in 
piazza e gridare.

È diritto di ciascuno scegliere _come_ agire (soprattutto visto che lo 
si fa da volontari),
ma se vogliamo essere più efficaci dobbiamo far sapere alla (mano) 
sinistra cosa fa la (mano) destra.

Chiuderò poeticamente con una canzone di Peter Gabriel

 From the pain come the dream
 From the dream come the vision
 From the vision come the people
 From the people come the power
 From this power come the change
         -- Peter Gabriel, Fourteen black paintings



Ciao
fero

-- 
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