[Discussioni] PI: Il Governo britannico ha scelto ODF

studio.lanzalotta a tiscali.it studio.lanzalotta a tiscali.it
Gio 24 Lug 2014 16:15:29 CEST


  Molto chiaro Loredana, la battaglia dei formati liberi ed aperti
dovrebbe essere LA chiave per entrare nel meraviglioso mondo
collaborativo del software libero.
DWG ed altri sono un bubbone peggio
di Microsoft!

Il 24.07.2014 15:38 loredana ha scritto: 

> On Thu,
2014-07-24 at 11:41 +0200, Francesco Potortì wrote:
> 
>> da Punto
Informatico Il flirt delle autorita' UK con i formati open si trasforma
in vero amore. Ora le istituzioni pubbliche hanno l'obbligo di
utilizzare standard ISO per comunicare tra loro e con i cittadini
> 
>
http://punto-informatico.it/4102512/PI/News/governo-britannico-ha-scelto-odf.aspx
[1]
> 
> Grazie della segnalazione. Ho sostituito il link con quello
diretto a
> punto.informatico.it (ho preso l'abitudine di verificare,
per quanto
> possibile, l'url, visto l'aggirarsi in lista di messaggi
non originati
> da iscritti alla lista).
> 
> Metto anche in evidenza il
link al sito governativo (in inglese) che
> contiene molte piu'
informazioni e che puo' essere utile a chi si
> interessa del problema
dei formati.
> 
>
https://www.gov.uk/government/publications/open-standards-for-government
[2]
> 
> Personalmente, sto seguendo cosa fa l'amministrazione italiana
in questo
> senso, attraverso l'agenzia delle entrate usata con cui devo
interagire
> comunque e che mi serve come riferimento campione.
> 
> In
uno dei servizi dedicati dell'agenzia che non ho ancora avuto modo di
>
usare e quindi di verificare, si richiede che lo scambio di documenti
>
avvenga tramite pdf/a o tiff. 
> 
> PDF/A sostanzialmente prevede che i
font impiegati per rendere il testo
> siano inclusi nel pdf. Questo
dovrebbe garantire che un qualsiasi
> lettore pdf sia in grado di
riprodurli. In realta', e' l'uso dei font
> stessi che andrebbe
specificato, richiedendo che laddove si tratta di
> puro testo con pure
finalita' informative vengano usati SOLO ed
> ESCLUSIVAMENTE fonts
standard per rendere esclusivamente la codifica
> unicode del testo.
L'uso di font non comuni e, peggio ancora, della
> grafica inutile, o di
un generatore di pdf non standard, va evitato come
> la peste, in modo
che: 1) il numero di fonts incluso sia minimo,
> riducendo cosi' al
minimo indispensabile cio' che il lettore pdf deve,
> come minimo,
garantire; 2) tutte le stampanti postscript,
> indipendentemente dalla
loro "eta'" e dal firmware, siano in grado di
> stampare il documento
(e' sempre piu' comune il fatto che per rendere
> fonts impossibili
quanto inutili, con faccine contente etc il risultato
> dell'operazione
di stampa di un pff su una laserprint sia un terno al
> lotto);
> 3) il
documento sia riconvertibile in testo e quindi accessibile a tutti
> con
semplici strumenti, inclusi coloro che per legge non possono essere
>
esclusi (ipoevdenti etc).
> 
> Per il formato tiff bisognerebbe chiedere
di specificare esattamente di
> quale tipo di compressione si parli. 
>

> Siamo comunque molto mal messi in termini di consapevolezza del
problema
> e certo non basto io a cambiare la situazione.
> 
> Ieri nei
corridoi ho fatto una lezioncina veloce ad un gruppo di
> studenti che
si erano appena laureati e tra loro discutevano (urlando,
> come si
conviene oggi, non ho proprio potuto evitare di ascoltare)
>
l'impossibilita' di aprire presentazioni e documenti (peraltro usando
>
diverse versione di powerpoint e word, puro software proprietario).
Non
> avevano la piu' pallida idea di quale sia il vero problema e di
come sia
> semplice ridurre l'impatto ai minimi termini, salvando in
formati
> standard, anche con word, se proprio si deve. Al
politecnico.
> Immaginarsi nell'uso quotidiano. 
> 
> Se assoli decide
di farsi carico di una campagna non ideologica ma
> specificamente
tecnica e di informazione e formazione sul problema dei
> formati io ci
sono. Il lavoro che occorre fare, secondo me, e'
> innanzitutto capire
esattamente quali siano esattamente i termini del
> problema, a partire
dalla codifica, passando per i font e arrivando ai
> "lettori". 
> 
> Se
il documento non e' generato nel modo corretto, poi, e' praticamente
>
impossibile ritornare ad uno stato decente (leggi, ha costi altissimi,
e
> non importa se il software e' libero, gratis etc, il tempo delle
persone
> vale ben di piu' e non puo' essere sprecato, soprattutto dai
governi che
> interagiscono non con pochi amici ma con un intero Paese,
con un solo
> documento possono far impazzire milioni di individui e con
l'insieme
> degli adempimenti burocratici mal gestiti possono
parallizzare il
> Paese). Percio' occorre soprattutto occuparsi di come
venga generato il
> documento, in modo da risolvere il problema una
volta per tutte,
> eliminandolo alla fonte, e non doversene occupare a
valle, quando il
> documento viene usato potenzialmente da un numero
altissimo di
> individui.
> 
> Se non ora, quando? Abbiamo anche il
vantaggio di un paese relativamente
> vicino che sta agendo in questa
direzione proprio ora e che ci aiuta a
> dar risonanza al problema e
alla sua, peraltro semplice, soluzione.
> 
> Loredana
> 
>
_______________________________________________
>
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> Totale
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