[Discussioni] PI: Il Governo britannico ha scelto ODF
loredana
llcfree a gmail.com
Gio 24 Lug 2014 21:06:34 CEST
On Thu, 2014-07-24 at 19:17 +0200, M. Fioretti wrote:
> Ma prima di dire così, io dico di farlo solo quando DAVVERO deve
> essere distribuito un documento.
Un documento che mi riguarda deve DAVVERO essere distribuito. A me.
Senza vincolarmi sul modo in cui io vi accedo.
> Forse l'equivoco nasce dal fatto che
> tu (se ho capito bene) pensavi principalmente a documenti read-only,
No, non hai capito bene :)
> quelli da PDF a testo "grezzo". Perché farli fare, quando distribuendo
> anche la versione ODF l'estrazione è molto più facile E ANCHE
> affidabile?
Perche' e' il modo semplice ed automatico di richiedere pdf come si deve
e verificare che lo siano. Ci sono documenti che per forza di cose
devono essere distribuiti in un formato non modificabile (per esempio,
il modello unico che io stampo, firmo e conservo a norma di legge).
In generale, quello che propongo e' un po' come dire che invece di
occuparsi di correre dietro alle molte variazioni hardware per cercare
di farci girare sopra GNU/linux quando sono fatte apposta per impedirlo,
uno manda in giro la distribuzione che intende usare e dice: adesso
forniscimi l'hardware su cui gira (come hanno fatto col progetto fuss di
Bolzano e come faccio io portandomi dietro una live quando compro
hardware). Bisogna ammettere che il metodo e' semplice, veloce, e
funziona. Renderebbe anche sano il mercato, se applicato su larga scala.
Da paragonare al correre dietro a tutto quello che si inventano ogni
giorno per rendere l'hardware incompatibile con questo o con quello, che
e' l'altro modo, ma non funziona per il singolo.
Vanno definite delle specifiche ben precise, non vincoli generici su
questo o quello. Perche' funzioni, deve esserci un modo veloce e pratico
di verificare che funziona. Altrimenti si introduce solo ulteriore
bla-bla, per quanto ben forbito e sottoscrivibile esso sia.
> Fermo restando che sempre più spesso, almeno in ambito PA,
> NON dovrebbe più esserci un "documento interno" di partenza, che poi
> converti a pdf, web, parlato eccetera. Il documento che dici tu
> dovrebbe essere anche quello un formato di USCITA. Se vuoi o ti serve
> una versione editabile, ti do' anche l'ODF, ma se devi compilarmi un
> "certificato" e sono una PA decente oggi devo darti direttamente un
> modulo web.
Questo non ha (tecnicamente parlando) alcun senso. Tutto e'
immagazzinato in un formato interno. Ed e' il formato interno che
determina cosa si possa poi fare e in quale modo renderlo e con quale
applicazione. Vale per tutto, assolutamente tutto quello che viaggia in
digitale. E' un punto che tutti, inclusi i non informatici, devono
sapere.
La confusione nasce, ripeto, dai diversi livelli a cui si parla. Tu
parli della superficie, quella che vede l'utente, e come
presentargliela/propinargliela, io di quello che sta dentro alla pancia
di una macchina, che l'utente non vede mai, ma che determina quello che
l'utente puo' vedere o meno o con quali strumenti e costi per se' e per
la PA.
Entrambi i livelli hanno senso e sono importanti, ma confonderli rende
la discussione infinita e incomprensibile.
Non so quale metafora renda meglio l'idea, perche' non conosco chi
legge. Ma e' come se io parlassi delle leggi della fisica e tu di quale
modello di automobile costruire. O io parlassi delle fondamenta di
qualsiasi disciplina e tu discutessi di cosa costruirci sopra e come. E'
ovvio che entrambi i discorsi hanno un loro ambito preciso di
applicazione e bisogna solo che siano non contradditori (se no la
macchina non funziona) ma e' anche ovvio che la discussione in un caso e
nell'altro ha temi diversi.
> guarda che ODF fa e permette tutto questo con la massima semplicità,
> molto meglio del PDF, se si evitano le trappole nel link sopra. Perché
> devi stressarti con l'uno quando puoi e dovresti avere l'altro?
Guarda che io ti avevo messo in guardia nel messaggio precedente: non
mettiamoci a litigare per le sigle :) Proviamo invece a capire cosa dice
l'altro.
Se mi chiedi quale sia il formato (la sigla) giusta, io ti rispondo che
mi occupo di garantire alla base che la risposta sia: qualsiasi, da un
punto di vista tecnico. Se vuoi, quella che garantisce piu'
possibilita', quella che risponde meglio a tutti i possibili usi. Quando
si parla di quale scelta fare, allora si cambia livello e li' ha senso
arrivare alle sigle, a patto che si verifichi come rispondano alle varie
esigenze. E poi, ancora piu' in su', ai modi (online etc).
Comunque, dall'oggeto, e' ovvio che, al solito, sono io quella fuori
tema :) Ho l'abitudine di spostarmi sopra o sotto, a seconda del
caso ...
Loredana
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